L’ultimo rapporto di Amnesty International sullo stato dei diritti umani ha definito la situazione dei richiedenti asilo nei centri di detenzione temporanea australiani “emergenza umanitaria” e richiesto azioni urgenti per assicurare il benessere mentale e fisico di chi si trova nei centri ‘offshore’.
Nell'ultimo decennio, lo psicologo e traumatologo Paul Stevenson ha effettuato 14 viaggi a Manus e all'isola di Nauru, dove più di 4000 persone sono state detenute dal governo australiano dal 2012.
“Ogni giorni si verificavano diversi tentativi di suicidio [...] Le persone provavano un senso di demoralizzazione dovuto al fatto che non pensavano di avere via d’uscita e non sapevano per quanto tempo sarebbero rimasti lì. Questa è stata davvero la più grande macchia sulla democrazia australiana a cui abbia mai assistito in vita mia”
Nel 2023, il governo Albanese ha esteso la detenzione nei centri ‘offshore’ di un altro decennio, il che significa che il centro di Nauru potrebbe rimanere aperto fino al 2033.
Secondo il Refugee Council of Australia c'erano 61 persone detenute a Nauru a febbraio di quest'anno, mentre il centro di Manus Island è stato ufficialmente chiuso a ottobre 2017.




