È stato il giorno di Giuseppe Sala, il sindaco di Milano, al centro dell'inchiesta sull'urbanistica che vede 73 persone indagate oltre a lui.
Il primo cittadino del capoluogo lombardo, nella sede del consiglio comunale di Palazzo Marino, ha parlato per circa mezz'ora ribadendo più volte la sua intenzione di non dimettersi e di continuare nel suo secondo mandato da sindaco.
"Andrà avanti con un'autonomia limitata - ha detto il giornalista Carlo Fusi - e la decisione di far slittare la vendita dello stadio di San Siro ne è testimonianza", ha concluso.
La giunta ha deciso infatti ieri di rimandare la vendita dell'impianto - "decisione consigliata anche dalla dirigenza nazionale del PD", secondo Fusi - cosa che creerà una vera e propria corsa contro il tempo.
Questo perché il 10 novembre scatterà il vincolo paesaggistico dei 70 anni sul secondo anello del Meazza che, dopo quella data, non potrà più essere abbattuto come intendono fare le due società di Inter e Milan.
Fusi ha anche analizzato i primi mille giorni del governo Meloni, traguardo raggiunto solo da altri quattro governi dal dopoguerra a oggi: "Questo esecutivo ha mantenuto alcune promesse, come quella della riforma della giustizia, ma ne ha lasciate per strada altre, come il premierato, che si tramuterà in una nuova legge elettorale non troppo diversa dall'attuale", ha commentato Fusi.