Nella giornata di sabato, le forze israeliane hanno sganciato quattro bombe sulla scuola al-Tabin, nel quartiere Daraj di Gaza City, causando secondo Hamas la morte di 93 persone, tra cui 11 bambini e sei donne.
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Secondo l'esercito israeliano nella scuola c'era una "sala di comando di Hamas" e nel raid sono stati uccisi "19 terroristi".
"Le reazioni sono state numerose e forti. Il ministro degli esteri uscente dell'UE, Josep Borrell, ha reagito con parole molto dure, così come Francesca Albanese, relatrice per i diritti dei territori palestinesi occupati, che ha condannato l'attacco dicendo che il mondo resta a guardare questa tragedia", ha raccontato Michele Giorgio, giornalista de Il Manifesto con base a Gerusalemme.
Nelle ultime ore, sembrerebbe che Hamas non sia intenzionato a riprendere i negoziati di pace, previsti per il 15 agosto, a causa delle poche garanzie offerte da Israele.
"Il premier israeliano sarebbe intenzionato a porre più condizioni per una tregua a Gaza, allontanando così la possibilità di successo di questo trattato", continua Giorgio mentre analizza i possibili scenari futuri del conflitto israelo-palestinese.