L'italiana che salva i koala dalla siccità

Valentina Mella

Valentina Mella. (University of Sydney). Source: Photo credit: University of Sydney.

Valentina Mella è un'etologa alla University of Sydney che aiuta i koala a sopravvivere alla siccità.


“C’è questo mito dei koala che non hanno bisogno di bere e a cui bastano le foglie dell’eucalipto”, esordisce ai microfoni di SBS Valentina Mella, “ma ora con il riscaldamento globale non è più così”.

Valentina è un’etologa nata e cresciuta a Milano, che oltre dieci anni fa si è trasferita in Australia, inseguendo la sua passione per la fauna down under. Dopo essersi trasferita nel 2006 a Perth per un dottorato, negli ultimi anni ha lavorato alla School of Life and Environmental Sciences alla University of Sydney, dove ha potuto coltivare il suo interesse per i koala.
Valentina Mella
Valentina Mella all'opera con un piccolo koala Source: courtesy of Valentina Mella
Koala che sono nei guai, alle prese con una devastante epidemia di clamidia che ne sta mettendo a rischio la sopravvivenza e i primi effetti dei cambiamenti climatici. La siccità che da mesi sta tormentando il Queensland e il New South Wales sta peggiorando le condizioni di vita dei koala, sempre più assetati ed impossibilitati ad idratarsi.

Valentina e diversi agricoltori di Gunnadah nel NSW un anno e mezzo fa si sono accorti che i marsupiali si avvicinavano sempre più alle abitazioni e agli abbeveratoi del bestiame per soddisfare la loro sete.
“Alcuni koala addirittura bevevano nelle piscine, un comportamento molto strano”
La soluzione al problema è stata semplice ma ingegnosa. Con l’aiuto di un agricoltore particolarmente interessato al problema, Valentina ha realizzato degli abbeveratoi che fungessero da “fontanella pubblica” per la popolazione locale di koala.

Dopo aver realizzato che i koala non hanno preferenze tra un abbeveratoio a terra ed uno tra i rami, il gruppo ha deciso di realizzare queste vaschette sugli eucalipti, per evitare che l’acqua venisse bevuta da altre specie non invitate, come i canguri.
Gli abbeveratoi ora sono 22 su due proprietà diverse, a Gunnadah e vicino a Breeza nel NSW, zone affette da una terribile siccità.

Il design degli abberevatoi è frutto delle abilità di uno dei proprietari dei terreni, che ha collegato le 22 vasche con una grossa tanica (la più grande è di 220 litri) che continua a fornire in continuazione acqua tramite tubi.
“Per i koala è fantastico, vanno e vengono come vogliono e trovano sempre l’acqua”
Nel giro di un anno e mezzo l’uso degli abbeveratoi è più che raddoppiato, e ha portato anche all’ingresso di tanti nuovi koala nella zona, attratti dalla presenza di acqua.

L’aumento della popolazione dei koala ha allargato il progetto di Valentina, facendola interrogare su come i marsupiali provenienti da altre zone abbiano capito che a Gunnadah c’è abbondanza di acqua.
“Forse i koala sono in grado di sentire l’umidità e la presenza d’acqua da grandi distanze”
“Una delle ipotesi è che in qualche modo i koala 'sentano' la presenza d’acqua”, ha spiegato Valentina a SBS, “potrebbe esserci una proprietà genetica che permetta di percepire la presenza d’acqua da grandi distanze.”

Un campo di lavoro che sta venendo esplorato solo adesso; per ora Valentina Mella, la ragazza di Milano innamorata dei koala, si accontenta di aiutare a salvarne decine dalla siccità australiana.
Valentina Mella
Valentina con un baby koala a Gunnagah Source: courtesy of Valentina Mella

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