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“Abbiamo un riscontro molto buono da parte della critica musicale, e ne sono contentissimo perché chiaramente il nostro è un progetto che fin dall’inizio non mira al mercato. Questo è un album libero da qualsiasi vincolo. Enrico ha sempre detto di aver fatto una scelta ben precisa, non voleva puntare su un giovane col quale magari non poteva avere tante cose in comune, ma ha preferito lavorare con un suo coetaneo del quale ha avuto modo, da anni, di apprezzare la scrittura. Siamo veramente al settimo cielo.”
Anche se le canzoni le hai scritte per la gran parte tu, la mano di Enrico Ruggeri si sente moltissimo. La sensazione è che Enrico si sia veramente divertito a fare quest’album perché ci sono tutti gli ingredienti che piacciono a lui.
“Non ti sbagli, hai perfettamente ragione. Io penso che l’alchimia positiva, quella che poi affiora dal disco, viene dal fatto che Enrico fosse libero, non aveva nessun tipo di vincolo e quindi si è lasciato andare di più. Questo album è nato come un gioco, per poi diventare una sfida. Abbiamo messo insieme il disco divertendoci, e per me è stata una vacanza bellissima. Poi credo di avere grosse affinità con Enrico. Non fraintendermi, magari scrivessi come lui, però l’affinità c’è perché l’ho sempre ascoltato molto. Io mi sono ritrovato a fare il tour manager per lui avendo tutti i suoi dischi, e ovviamente non gliel’ho mai detto.”
“Questo lavoro è un po’ la somma delle nostre esperienze. Io e Enrico abbiamo condiviso tanta musica, i nostri gusti sono molto simili. Pur scrivendo in italiano abbiamo entrambi delle grosse influenze che derivano dalla musica inglese e americana. Lui è sempre stato affascinato e coinvolto dal punk, io più dal rock ’n roll, ma tutto questo ha dato luogo alla creazione di atmosfere un po’ diverse. Lui è stato bravissimo anche a creare un gruppo di lavoro che si è divertito a produrre questo album.”
Oltre alla musica?
“Io vivo nella campagna toscana e aiuto la mia compagna che è una produttrice di vino. Mi occupo prevalentemente dell’agriturismo che fa parte dell’azienda vinicola, che è anche il luogo nel quale io creo le mie canzoni. Credo che questo sia un grande vantaggio: non lavorando in una fabbrica o in un ufficio, certe libertà non le hai.”
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