Si era detto da più parti che le consultazioni sarebbero state rapide e, cinque giorni dopo l'inizio del suo mandato esplorativo, il Presidente della Camera Roberto Fico è salito al Colle per confermare il fallimento del suo tentativo.
Troppe le differenze ancora esistenti nella maggioranza che sosteneva Giuseppe Conte, specie tra Matteo Renzi e il suo partito Italia Viva da una parte e PD e Movimento Cinque Stelle dall'altra.
Differenze programmatiche, ma anche su cariche e nomi, con Renzi che avrebbe messo veti su alcuni dei ministri pentastellati e avrebbe richiesto tre ministeri importanti per gli esponenti del suo partito, tra cui Maria Elena Boschi, proposta a sua volta invisa ai Cinque Stelle.
Oltre due settimane sono passate da quando le ministre di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti hanno rassegnato le proprie dimissioni, rendendo esplicita la mancanza di una maggioranza politica per il governo.
Il capo dello Stato ha spiegato come elezioni anticipate porterebbero il Paese a mesi di incertezza, in un momento storico particolarmente difficile in cui le sfide da affrontare sono tante.
La lotta alla pandemia, la gestione della campagna di vaccinazione, importanti scadenze per l'ottenimento di fondi europei ma anche la fine dei blocchi sui licenziamenti che hanno finora impedito alle aziende in crisi, e sono molte, di tagliare il proprio personale: questi alcuni dei temi che preoccupano il presidente Mattarella e che hanno reso chiaro fin da subito la sua preferenza per un governo autorevole che possa gestire in modo completo le molte crisi che attanagliano l'Italia.
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Da qui la decisione di Sergio Mattarella di convocare Mario Draghi, un nome sul quale potrebbe rientrare il supporto di Italia Viva e anche di alcuni partiti che erano all'opposizione con il governo di Giuseppe Conte.
Andrea Eusebio, giornalista di Alanews, ha analizzato la situazione per noi. Ascolta il suo intervento completo
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