Un raid aereo israeliano ha colpito la Cisgiordania mentre in Australia erano le prime ore del mattino, provocando 14 morti secondo quanto riferito dalle autorità palestinesi.
"Non era mai accaduto che un aereo colpisse in maniera così letale durante un'operazione militare nella zona", riferisce il corrispondente Michele Giorgio da Gerusalemme.
Si tratta solo di uno dei fronti di guerra aperti in Medio Oriente in un conflitto che dalla Striscia di Gaza, nelle ultime settimane, si è allargato a tutta la regione coinvolgendo anche Libano, Iran, Siria e Yemen ovvero l'"Asse del male" contro il quale ha dichiarato guerra il premier israeliano Benyamin Netanyahu.
A preoccupare gli osservatori internazionali, oltre ai bombardamenti che continuano sul Libano, è quella che sembra ormai l'inevitabile rappresaglia di Israele in risposta agli attacchi aerei iraniani, che potrebbe arrivare nelle prossime ore.
"Un attacco israeliano molto significativo, addirittura alle centrali nucleari, potrebbe scatenare l'inferno in questa regione", spiega il giornalista de Il Manifesto.
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"Siamo sicuramente nella fase della crisi in Medio oriente più grave dalla guerra del Kipur del 1973. Non possiamo davvero escludere che questo scenario possa aggravarsi".
Nelle ore scorse, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato dichiarato "persona non grata" dal ministro degli Esteri israeliano Israel Katz e non potrà più fare il suo ingresso nello Stato ebraico.
Questo perché l'organizzazione non ha condannato l'attacco dell'Iran su Israele. Nelle prossime ore dovrebbero svolgersi i funerali di Hassan Nasrallah, l'ex leader di Hezbollah, ucciso venerdì scorso a Beirut da Israele.