Settantadue persone sono morte nelle proteste antigovernative che hanno portato in Nepal alle dimissioni del Primo Ministro, KP Oli.
A sostituirlo è stata chiamata Sushila Karki, giudice che in passato ha guidato la Corte Suprema nepalese e prima donna nella storia del Paese a diventare premier.
A scatenare le proteste era stato un divieto sui social media voluto dal governo nepalese, poi in tutta fretta revocato, ma a quel punto era troppo tardi per fermare la crescente frustrazione e l'insoddisfazione causata dalla corruzione nella politica, iniziate molto prima di quella controversa misura.
Il giornalista Carlo Pizzati analizza in questo podcast quelle giornate drammatiche in cui "la generazione Z, armata di telefonini, è riuscita non solo a smascherare la fortissima diseguaglianza, ma anche a mobilitarsi e a fare una vera e propria rivoluzione".
Nelle zone rurali quasi la metà dei nepalesi è sotto la soglia di povertà. Vedendo le foto di chi invece a Kathmandu fa le feste in piscina con lo champagne, si è generata una forte rabbia nella generazione Z.Carlo Pizzati, giornalista