Dopo anni di trattative, di cui quattro di negoziati formali, l'accordo è stato raggiunto nella terza sessione "finale" nella sede di New York.
"La nave è arrivata a terra", ha dichiarato Rena Lee, presidente della conferenza.
L’Alto Mare è l’area di mare che si trova al di là della Zona Economica Esclusiva (ZEE) nazionale , oltre le 200 miglia (370 km) nautiche dalla costa, e occupa circa due terzi dell’oceano.
Questa zona fa parte delle acque internazionali, quindi al di fuori delle giurisdizioni nazionali, in cui tutti gli Stati hanno il diritto di pescare, navigare e fare ricerca.
"Finalmente abbiamo un accordo a livello internazionale che ci consente di proteggere metà del nostro pianeta", ha dichiarato a SBS Italian Mariasole Bianco, scienziata esperta di conservazione dell’ambiente marino e fondatrice e presidente di WorldRise, una Onlus dedicata alla tutela del mare.
[L'Accordo mira a proteggere] quella metà occupata dalle acque internazionali che fino a sabato era considerata un po’ la 'Terra di Nessuno'.Mariasole Bianco, fondatrice e presidente di WorldRise
"Adesso grazie a questo trattato che è storico per vari motivi, tra cui il tempo impiegato a raggiungerlo dopo anni di trattative, abbiamo uno strumento per salvaguardare il motore della vita del nostro pianeta che è l’oceano", ha dichiarato Bianco.
Dopo la revisione editoriale e la traduzione del testo nelle lingue ufficiali dell’ONU, l’accordo sarà adottato formalmente e sarà aperto alla firma e alla ratifica degli Stati.
L'accordo entrerà in vigore solo dopo che 60 Stati lo avranno ratificato.
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