L’esperienza online di chi si connetterà a internet dall’Australia a partire dalla fine di quest’anno cambierà per sempre.
Con l’attuazione del nuovo codice per la sicurezza online, annunciato all’inizio di luglio dalla eSafety Commissioner australiana Julie Inman Grant, i fornitori di servizi di motori di ricerca su internet avranno i prossimi sei mesi per implementare misure adeguate di verifica dell’età per i titolari di account.
L’obiettivo è proteggere i minori e migliorare la sicurezza digitale, regolando il comportamento delle grandi piattaforme online.
I risultati di ricerca per gli utenti connessi di età inferiore ai 18 anni verranno filtrati per escludere contenuti pornografici, scene di violenza estrema, materiali che promuovono disturbi alimentari e altre categorie considerate inadeguate.
Queste piattaforme saranno quindi soggette agli stessi requisiti di verifica dell’età previsti dal cosiddetto Social Media Ban, ovvero il divieto di accesso ai social media per i minori di 16 anni.
In caso contrario, sono previste multe fino a quasi 50 milioni di dollari per ogni violazione.
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Vi preoccupano le implicazioni per la privacy e il fatto di dover fornire ulteriori informazioni personali per accedere a motori di ricerca come Google o Bing, o siete tra coloro che pensano che ormai le big tech abbiano accesso a tutte le nostre informazioni online quindi poco cambierà?
SBS Italian ha aperto le linee per chiederlo agli ascoltatori.