Non è stata una scelta facile per la direzione del Teatro Real de Madrid a causa delle restrizioni ancora in atto in Spagna, le difficoltà economiche legate ad allestire un opera lirica e farlo mettendo in scena La Traviata di Giuseppe Verdi che richiede un continuo contatto tra cantanti e coristi.
"Iniziamo cantando con le mascherine, però poi le togliamo mantenendo il distanziamento sociale sul palcoscenico", spiega il tenore catanese Ivan Magrì che fa parte del cast principale di questo storico evento.
I coristi mantengono una distanza di due metri l'uno dall'altro e gli artisti cantano all'interno di uno spazio delineato da una linea rossa. Alcuni orchestrali portano la mascherina che è invece obbligatoria per il pubblico che occupa solo metà della capienza del teatro.
"Il regista Leo Castaldi ha fatto un lavoro straordinario sfruttando la tubercolosi di Violetta quale motivo per ambientare l'opera in questi giorni terribili spiegando anche la necessità del distanziamento sociale in scena", spiega Magrì.
- Milioni di artisti sono senza lavoro da mesi e, in alcuni casi, senza aiuti govrenativi mettendo a rischio il loro futuro.
- La chiusura dei teatri ha avuto un effetto anche sull'industria alberghiera e dell'ospitalità
- La riapertura del Teatro Real de Madrid ha dato speranza a milioni di persone coinvolte nel settore artistico.
I teatri internazionali, senza eccezioni, hanno dovuto cancellare le rappresentazioni a causa della pandemia del COVID-19. Per alcuni la crisi economica che ne consegue potrebbe significare la chiusura. Da tempo si cercava un modo, ma anche un teatro coraggioso, che decidesse di riprendere le recite alla presenza del pubblico in sala. Il Teatro Real lo ha fatto con enorme successo, anche se non economico considerando gli alti costi per garantire la sicurezza sanitaria e per il fatto che possono essere venduti solo metà dei posti disponibili.
La speranza è che altri teatri di fama internazionale facciano altrettanto ridando al publico la certezza che la vita, anche quella artistica e culturale, sta lentamente riprendendo.
Ivan Magrì, cantante, attore e poeta

Tenor Ivan Magrì and soprano Natalya Pavlova in "La Traviata" at the Komische Oper Berlin. Source: Facebook profile
Sin dalla nascita Ivan Magrì ha respirato aria di teatro. Il nonno, Giovanni Romeo, è stato uno dei più noti attori siciliani. Maestri del palcoscenico sono stati anche mamma e papà.
Scoperto dalla maetra Domenica Monti, ha studiato canto al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la guida di Giovanna Canetti e Wilma Borelli. Determinante fu l'incontro con l'idimenticabile Luciano Pavarotti che divenne suo insegnante.
"Ancora oggi lo sogno e mi sveglio stanco ma soddisfatto di una sua lezione", ammette Ivan Magrì.
Ascolta l'intervista:
Le esperienze australiane
Opera Australia ha invitato Ivan Magrì a cantare due volte in Australia. Nel 2019 in Rodolfo nella Boheme di Giacomo Puccini, e nel 2020 nel ruolo principale del Faust di Charles Gounod. Due enormi successi che fanno ben sperare di rivederlo in Australia.
I residenti della zona metropolitana di Melbourne devono restare a casa e possono uscire solo per acquistare cibo e generi di prima necessità, per lavorare, studiare, fare esercizio oppure prestare o ricevere assistenza. Si consiglia di indossare mascherine in pubblico.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.