Ripartire dai giovani per costruire il futuro e per una emigrazione consapevole: sono gli scopi di un progetto di sviluppo al confine tra Senegal e Guinea Bissau, un'area nevralgica per i flussi migratori.
La Guinea Bissau è considerato un Paese ad alto potenziale produttivo per via delle sue risorse naturali, ma in realtà è il più povero dell’Africa Occidentale.
Il progetto si svolge in Gabù, una delle zone più povere della Guinea Bissau, con "livelli di scolarizzazione estremamente bassi, un tasso di analfabetismo molto alto in particolare tra la popolazione femminile, e un livello di impiego giovanile estremamente basso", spiega Erica Beuzer, coordinatrice progetti di Mani Tese in Mozambico e Guinea Bissau.
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L'emigrazione è molto forte, sia verso il vicino Senegal, sia verso il Portogallo e l'Italia.
Obiettivi del progetto "Ripartire dai giovani", gestito in Senegal dall'ONG Acra e da Mani Tese in Guinea Bissau. sono "il rafforzamento della competenza delle istituzioni locali e della società civile nella mappatura del fenomeno migratorio, e dall'altra parte supportare il processo del ritorno da parte di persone emigrate".
L'offerta di opportunità formative e la creazione di accessi al mondo del lavoro sono le modalità promosse dal progetto, che, durato quattro anni, è nella sua fase finale.
"Sono state formate centinaia di giovani in ambito agronomico e zootecnico, in edilizia e falegnameria, in medicine tradizionali e vivaistica, in informatica di base".
Ascolta l'intervista a Erica Beuzer, coordinatrice progetti di Mani Tese in Mozambico e Guinea Bissau.
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