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Anche tu a un certo punto hai deciso di lasciare l’Italia per vivere un periodo a Londra. Che ricordi hai di quella parte della tua vita?
“Tutti ricordi positivi. All’inizio non è stato facile, venendo da un paesino sul mare che è Lavagna, ritrovarsi in una metropoli straniera, ma poi piano piano ho cominciato a buttarmi, a conoscere musicisti e a guadagnare qualcosa con la musica. Mi rendevo conto che effettivamente i sacrifici stavano pagando. A Londra il mondo musicale è molto più rispettato, senti che la tua è una vera e propria professione, in Italia abbiamo più problemi su questo aspetto. Andava tutto bene, però a un certo punto mi sono chiesta se mi vedessi tutta la vita lì. Stavo costruendo sempre di più, quindi o continuavo a farlo, o tornavo indietro. Ho deciso di tornare, perché non mi ci vedevo a lungo termine. E lì c’è stato un altro trauma al contrario, tornare in Italia da Londra, ma ne ero consapevole. Sono felice di essere tornata, alla fine sto meglio in Italia come stile di vita. Non si può aver tutto, bisogna fare delle scelte.”
Come nasce il tuo nuovo singolo, “Sakura”?
“Intanto ti ringrazio per avermi dato una mano nella stesura della canzone. Era praticamente finita, poi tu hai avuto un’idea che mi è piaciuta e l’ho inserita. Sono contenta perché ho capito fin da subito che la canzone ti piaceva tanto, e in effetti lo special che hai inserito tu dà un valore giunto al pezzo. La canzone in realtà è nata piano e voce mentre mi mettevo nei panni di una persona ipotetica che potesse stare al mio fianco e ho pensato che non è facile stare accanto ad un artista. Quindi in realtà la canzone è abbastanza autobiografica, parla di me, della difficoltà di stare con una persona molto incentrata sul proprio percorso artistico, che però è anche in grado, dopo più bassi che alti, di rifiorire come il ciliegio in fiore, appunto sakura in giapponese.”
Quali sono stati gli ascolti che ti hanno formato?
“Ho sempre ascoltato un po’ di tutto perché mio papà è appassionato di musica. Lui aveva tantissimi vinili, sia di musica italiana che straniera: Mina, Battisti, Vanoni, ma anche Rolling Stones, Bob Dylan, Beatles, Pink Floyd. Poi crescendo io mi sono appassionata di più alla musica black. Da piccola sono stata folgorata dalla voce di Giorgia e da lì ho iniziato ad ascoltare soul, poi ho studiato anche jazz. Dopo aver cantato di tutto quando ero più giovane, ora mi identifico di più in un genere pop con sfumature R&B.”

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