Dopo la pandemia che ha reso lo "smart working" una realtà per molti, si è riacceso il dibattito sull’opportunità di introdurre la settimana lavorativa da quattro giorni.
La settimana lavorativa in Italia prevede otto ore al giorno, per un totale di 40 ore alla settimana, esclusi gli eventuali straordinari. In Australia, invece, le ore lavorative complessive di lavoro per un full time sono 38: poco più di sette ore al giorno.
Al contrario, in Sud Corea si sta discutendo, proprio in questi giorni, una proposta di legge che vedrebbe l’innalzamento delle ore lavorabili settimanali fino a 69.
L'organizzazione no-profit 4 Day Week Global, con sede in Nuova Zelanda, ha recentemente concluso un studio sull’introduzione della settimana lavorativa accorciata nel Regno Unito che ha preso in esame piccole e grandi aziende.
La sperimentazione è stata svolta in 61 aziende per sei mesi.
Secondo le indagini condotte prima e dopo la sperimentazione e pubblicati lo scorso febbraio, i dipendenti che lavorano quattro giorni a settimana sono meno stressati, dormono meglio e si destreggiano con più facilità tra lavoro e casa.
Non solo i lavoratori, ma anche le aziende hanno tratto vantaggio dall’orario accorciato. Il numero di giorni di malattia tra il personale è diminuito di un terzo e il tasso di licenziamento è sceso del 57 per cento. La produttività di quasi tutte le aziende si è mantenuta stabile o è persino migliorata.
Ne abbiamo parlato con Lisa Magnani, professoressa del dipartimento di economia della Macquarie University, e allo chef Domenico De Marco, titolare del ristorante Giro d’Italia a Melbourne che ha introdotto una diversa turnazione per permettere ai propri dipendenti di avere turni meno impegnativi e più flessibili.