Come riportato dal The Australian la scorsa settimana, il Migration Institute of Australia (MIA) e l'Australian Industry Group (AIG) hanno espresso preoccupazione per l'allungamento dei tempi di elaborazione del visto "Skills in Demand" (Subclass 482).
I tempi per processare le domande per questo tipo di visto temporaneo si sono triplicati, secondo il quotidiano, passando da 16 giorni nei sei mesi fino a dicembre 2023 a 48 giorni nei sei mesi fino a dicembre 2024.
Il visto "Skills in Demand" consente a un datore di lavoro di sponsorizzare un lavoratore con competenze adeguate per ricoprire una posizione per la quale non è possibile trovare un australiano.
Il Department of Home Affairs afferma nel suo sito che nel 2023-24, le richieste di visto sono aumentate del 36% rispetto al 2022-23 e che nella prima parte di quest'anno finanziario sono arrivate già 45.941 domande, pari al 72% di tutte le domande presentate nel 2023-24.
Mentre da una parte vi è un aumento delle domande, dall'altra vi sono ritardi nelle pratiche, spiega l'agente d'immigrazione Emanuela Canini.
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"L'aumento delle richieste indica che anche se il sistema di immigrazione è sempre più complicato, costoso e con pochi incentivi, le persone non rinunciano a provarci, probabilmente anche spinte dal peggioramento delle condizioni economiche e geopolitiche in molti Stati nel mondo", spiega Canini.
"Dall'altra parte, come causa dei ritardi, troviamo anche i cambiamenti legislativi che si sono susseguiti negli ultimi due anni e che hanno avuto bisogno di un aggiornamento e riorganizzazione del personale per processare i visti con le nuove regole", aggiunge.
Sul sito del dipartimento si legge che l'attesa per processare le domande per un visto Skilled (Temporary) ad aprile di quest'anno era in media di 83 giorni.
Sul sito si legge: "Riceviamo molte domande incomplete per le quali dobbiamo richiedere ulteriori informazioni. Ciò ritarda l'elaborazione delle domande".