Martedì 20 febbraio gli Stati Uniti hanno esercitato il loro diritto di veto verso una mozione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che richiedeva un cessate il fuoco a Gaza.
L’ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato che l’amministrazione Biden ha posto il veto alla risoluzione perché potrebbe interferire con gli sforzi in corso da parte degli Stati Uniti per concordare un accordo che porterebbe anche al rilascio degli ostaggi catturati durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso in Israele.
L'Osservatore Permanente alle Nazioni Unite per la Palestina Riyad Mansour ha descritto il veto come "sconsiderato".
Se la Russia di Putin rappresenta per gli Stati Uniti una sfida costante, acuita dalla morte annunciata nei giorni scorsi di Alexey Navalny, in questi giorni si sta svolgendo una fase chiave di un'altra vicenda in cui gli Stati Uniti sembrano non allinearsi al sentimento di buona parte della comunità internazionale.
Si sono concluse nelle aule dell’Alta Corte britannica le udienze che rappresentano l’ultima possibilità per il fondatore di WikiLeaks Julian Assange di evitare l’estradizione negli Stati Uniti, Paese in cui secondo la moglie Stella troverebbe la morte. L’esito è atteso nei prossimi giorni.
L’Australia si è schierata apertamente ai massimi livelli per un suo ritorno in patria. Quali sono le aspettative negli Stati Uniti?