La presidente uscente Tsai Ing-wen ha conquistato un secondo mandato, nonostante più di un anno fa fosse in netto svantaggio rispetto ai rivali del Kuomintang, il partito filo-cinese.
La linea dura nei confronti di Pechino adottata negli ultimi mesi si è rivelata vincente con il suo elettorato di 8 milioni di votanti, che le ha assegnato oltre il 57%, contro il 38 per il Kuomintang.
L'isola segue dunque l'esempio di Hong Kong nella sua posizione anti-Pechino, che dal canto suo nei media ignora la tornata elettorale.

Confetti falls as Tsai Ing-Wen (C) holds hands with Vice President-elect William Lai (C-L) and Vice-President, Chen Chien-jen (C-R). Source: Getty Images AsiaPac
Ma la posta in gioco è troppo alta per essere ignorata anche in futuro, mentre le politiche assertive del presidente cinese Xi Jinping si rivelano fallimentari.
Han ha promesso di alleggerire le tensioni con la Cina ma solo dopo averne ricevuto assicurazioni di buona fede. In caso contrario, ha dichiarato Tsai, Taiwan non chinerà mai la testa di fronte a Pechino.
I also hope that the Beijing authorities understand that democratic Taiwan and our democratically elected government will not concede to threats and intimidation

Crowds cheer following the re-election of Tsai Ing-wen. Source: Getty
E uno dei compiti più delicati e critici della confermata presidente, sarà quello di non farsi risucchiare nelle politiche di Washington, diventando una pedina nello scontro tra la Cina e gli Stati Uniti.
Il giornalista Gabriele Battaglia ne ha parlato insieme a SBS Italian.




