"Sovraffollata, troppo cara e mal gestita: perché ho chiuso con l'Italia": così titolava l'articolo del travel writer Brian Johnson pubblicato sul Sydney Morning Herald la scorsa settimana.
Al centro dello sfogo la presunta mala gestione del turismo in Italia, per cui l'unica esigenza sarebbe quella di spremere i turisti il più possibile, tra multe per comportamenti inadeguati e balzelli da pagare per tutto, dalle visite alle chiese all'accesso alle toilet.
Gli ingressi a pagamento sono la soluzione per gestire le masse di turisti o una tassa ulteriore per approfittarsene?