Il professore di finanza dell'Università del New South Wales di Canberra, Max Tani, spiega come il fenomeno dell'immigrazione, specialmente quella permanente, possa avere effetti sia positivi che negativi per l'economia australiana.
Da un lato l'immigrazione permanente provoca generalmente un effetto positivo. Le persone che vengono a vivere in Australia aggiungono la propria domanda di beni e servizi a quella già esistente, con conseguenti benefici per tutta l'economia nazionale.
Gli effetti negativi dell'immigrazione permanente sono rappresentati dalla necessità di più infrastrutture, contribuiscono ad aumentare la congestione nelle città e inaspriscono la competizione per determinate risorse.
Ma secondo il professor Tani, le analisi statistiche mostrano come l'immigrazione permanente contribuisca positivamente all'economia.
E non esistono soltanto i fenomeni d'immigrazione permanente. Anche nei casi dell'immigrazione temporanea esiste un contributo positivo per l'economia nazionale e, in questo caso, con costi per la società anche minori. In questi casi, infatti, le persone che vengono per un limitato periodo hanno meno esigenze perché spesso non hanno bisogno di servizi per la famiglia o a livello sanitario.