Nell'ambito della diciannovesima settimana della lingua italiana nel mondo, il cui tema è l'italiano sul palcoscenico, l'Istituto Italiano di Cultura di Sydney, in collaborazione con Cecchetti Ballet Australia, ospiterà giovedì 24 ottobre alle 18 una conferenza dedicata alla Commedia dell'Arte e alla sua influenza sul mondo della danza e sul metodo Cecchetti per balletto.
La conferenza sarà presentata da Elisabetta Peruzzi, dottoranda presso il Dipartimento di Teatro e Performance Studies dell'Università di Sydney.
Elisabetta Peruzzi, che accanto al mondo accademico ha partecipato in prima persona a quello della danza e delle arti performative, spiega ai microfoni di SBS Italian il tema principale della sua conferenza.
E in particolare, racconta la storia del Metodo Cecchetti e del suo fondatore, il maestro e coreografo italiano Enrico Cecchetti, una figura quasi leggendaria, come da leggenda è il racconto della sua nascita, avvenuta in un camerino del Teatro Apollo di Roma nel 1850. I suoi genitori erano infatti entrambi danzatori.
Ballerino di successo, fra il 1890 e il 1902 Enrico Cecchetti divenne l'insegnante di celeberrimi ballerini russi quali Olga Preobrajenska, Tamara Karsavina e Vaslav Nijinsky, diventando poi, fra il 1910 e il 1918, l'insegnante principale dei Ballets Russes di Sergei Diaghilev.
Ma per quale motivo un italiano è stato così determinante in un contesto, quello del balletto russo, con una propria, forte tradizione?
"La tecnica Cecchetti ha l'obiettivo di rendere il danzatore e la ballerina molto più forti fisicamente", spiega Elisabetta Peruzzi.
Ed era proprio la forza fisica a permettere ai danzatori di eseguire movimenti estremamente complessi. Una caratteristica che, a quel tempo, era tipica delle ballerine e dei ballerini italiani.

Enrico Cecchetti and Anna Pavlova in Paris, circa 1920. Source: WikiCommons
"All'epoca questa sorta di diatriba tra ballerine italiane e ballerine russe era proprio legata all'aspetto tecnico e soprattutto alla forza fisica che le ballerine italiane possedevano".
Ma secondo Elisabetta Peruzzi l'importanza del metodo Cecchetti è la capacità di unire l'armonia e l'espressività della parte superiore del corpo, con la forza del torso e delle gambe che invece riescono a produrre esercizi che lei definisce "molto complessi e virtuosi".
Ed è questo punto che mostra come la Commedia dell'Arte si inserisca nell'universo del balletto.
"Cecchetti riuscì a unire due 'vocabolari specifici'. Quello dei gesti mimici della Commedia dell'Arte e quello del balletto", sostiene Elisabetta Peruzzi.
La Commedia dell'Arte nacque in Italia nel sedicesimo secolo ma fino all'Ottocento i suoi interpreti erano saltimbanchi che si esibivano sulle piazze. Con lo sviluppo del balletto classico, i suoi coreografi iniziarono a guardare alla Commedia dell'Arte come fonte di ispirazione. Da qui la sua influenza crebbe fino a diventare cruciale nel metodo Cecchetti.
La conferenza 'Commedia dell'Arte in Ballet and the Cecchetti Ballet Method' a cura di Elisabetta Peruzzi avrà luogo presso l'Istituto Italiano di Cultura di Sydney giovedì 24 ottobre alle ore 18. La conferenza sarà tenuta in lingua inglese.