“Ti senti sballottato, non sicuro di prendere decisioni che magari la prossima settimana potrebbero cambiare”

Courtesy of Francesco Laera, Gippsland, Victoria

Source: Courtesy of Francesco Laera, Gippsland, Victoria

Il rural Victoria è passato da una crisi ad un'altra: prima quella causata dagli incendi durante l’estate e poi quella generata invece dalla pandemia di COVID-19. Come è stato preso l'allentamento delle misure? Lo abbiamo chiesto a un piccolo imprenditore della ristorazione.


Dalla mezzanotte di mercoledì le misure del lockdown sono state nuovamente allentate nelle aree rurali del Victoria, grazie al ridotto numero di casi di coronavirus attivi. La media del numero dei casi riscontrati fuori dall’area metropolitana di Melbourne negli ultimi 14 giorni è di 2,9.

Nel rural Victoria si è passati alla cosiddetta terza fase della roadmap delineata dal governo statale.

Questa prevede l’eliminazione delle restrizioni per quanto riguarda l’uscita da casa, la possibilità di raduni all’aperto fino a 10 persone e di invitare a casa fino a 5 persone fuori dal proprio nucleo familiare. Lentamente anche le scuole torneranno alla normalità a partire dal term 4 ed anche i negozi non di prima necessità potranno riaprire.

E finalmente anche il mondo della ristorazione, uno dei settori più colpiti dalla crisi del COVID-19, potrà tornare alla normalità. A Pub, ristoranti e bar, che fino ad oggi stavano lavorando con il delivery ed il take-away, sarà permesso riaprire e potranno ricevere nuovamente clienti nelle proprie strutture, anche se ancora rispettando delle condizioni ben precise.
“È un ottima notizia, decisamente” ha detto Francesco Laera, piccolo imprenditore nella ristorazione del Gippsland, ai microfoni di Radio SBS sottolineando però che la strada verso la normalità per chi opera nel suo settore è ancora lunga e che bisogna capire bene quali siano le condizioni necessarie per farlo.

"Siamo molto cauti ad azionarci e a riaprire il ristorante. Le cose non sono stabili e bisogna capire bene quali sono le condizioni, quanta gente può stare dentro e quanti fuori, e capire bene che cosa s'intende per fuori ad esempio".

“Abbiamo avuto così tante buone e cattive notizie in un breve periodo di tempo, che ti senti sballottato”, riferendosi in particolare ai cambiamenti dovuti alle decisioni prese tra la prima e la seconda ondata di coronavirus nello Stato per quanto riguarda l’apertura e la chiusura delle attività commerciali.
“Non ti senti sicuro di prendere decisioni che magari la prossima settimana potrebbero cambiare”, ha spiegato ancora Laera.

Il rural Victoria è passato da una crisi ad un'altra: prima quella causata dagli incendi durante l’estate e poi quella generata invece dalla pandemia di COVID-19, che ha investito non solo il Victoria e l’Australia ma il mondo intero.

In questi mesi la popolazione, che in generale ha visto le proprie vite sconvolte a causa delle diverse modalità di lockdown implementate nei diversi paesi, ha dovuto reinventarsi e sono in molti ad averlo fatto in modi piuttosto creativi.

Come ci aveva raccontato a maggio, Francesco Laera ha trasformato la sua pizzeria "Trulli" in un forno trasportabile su un trailer, che percorre ogni settimana centinaia di chilometri nel sud della regione del Gippsland per offrire il suo prodotto.

Allora Laera era molto ottimista delle prospettiva di spostarsi, riuscendo così a pagare il suo personale malgrado non si qualificassero per Jobkeeper in quanto titolari di visti temporanei. 

Ma gli ultimi mesi non sono stati facili.  

“Non è assolutamente stato facile. L’inverno è stato rigido. Ci sono stati forti venti. Noi stavamo lavorando sotto a una tenda. Abbiamo avuto problemi; ci siamo infangati, il forno è abbastanza pesante".

"È stata un’esperienza che ci ha portato quasi alle lacrime a volte ma necessaria perché non avevamo altro. Avevamo qualcosa che tutti gli altri non avevano". 

"Avevamo la possibilità di spostarci paese per paese e potevamo farlo legalmente". 

La pizzeria Trulli è  riuscita a fornire un servizio "nelle zone più remote dove non c'era ristorazione per niente".

E la solidarietà delle persone in queste comunità ha fatto la differenza. 

"Ancora una volta si è dimostrata la solidarietà della gente delle aree regionali e questo ci ha dato al possibilità di pagare gli stipendi per coloro che non erano su Jobkeeper", ha spiegato Laera.
“Siamo andati in perdita, ma abbiamo anche contenuto le perdite, in particolare sapendo cosa sta succedendo a Melbourne dove le attività che chiudono sono molte".

Anche se, sottolinea l'imprenditore, il lockdown si è sentito per tutti e ovunque nella ristorazione "la situazione è tragica".

“In questi mesi abbiamo creato un sistema che ci sta dando la sopravvivenza già adesso, e ha funzionato nel periodo più critico. Adesso che la gente comincerà a viaggiare all’interno del regional significa che avremo un aumento del nostro business con quello che già stiamo facendo.”

Francesco Laera infatti ha spiegato che la sua strategia sarà quella di continuare a portare avanti la sua attività di ristorazione così come è stata riorganizzata all'inizio della crisi, prima di pensare di riaprire il suo ristorante.

"Al momento non è semplice fare nuovi investimenti" spiega, e almeno finché non sarà certo che la situazione del coronavirus si è davvero stabilizzata, continuerà con il suo business d'emergenza. 

“Abbiamo costruito un business accessorio che continuerà anche quest’estate, basato su quello che abbiamo imparato quest’inverno. Diciamo che guardiamo al futuro, ma manteniamo sempre il punto di vista su che cosa accade giorno per giorno”.

I residenti dell'area metropolitana di Melbourne sono soggetti alle restrizioni della fase 4 e devono rispettare un coprifuoco tra le ore 9pm e le ore 5am. Durante il coprifuoco, chi si trova a Melbourne può solo uscire di casa per motivi di lavoro, motivi essenziali di salute, per prestare cure o per ragioni di sicurezza.

Tra le 5am e le 9pm, chi vive a Melbourne può uscire di casa per fare esercizio, per acquistare beni di prima necessità, per andare a lavorare, per ricevere assistenza medica, o prendersi cura di un parente malato o anziano.

Tutti gli abitanti del Victoria devono indossare una mascherina quando escono di casa, ovunque vivano.

Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080. 

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus.
pandemic’s impact on business, 


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