"Travel bubble" con la Nuova Zelanda, niente quarantena per i residenti temporanei

Tearful arrive at the Auckland airport.

Tearful arrive at the Auckland airport. Source: SBS

Ad una settimana dall’inizio della “bolla di viaggio” tra Australia e Nuova Zelanda, il governo federale ha confermato la possibilità di viaggiare senza quarantena anche per i residenti temporanei.


La settimana si è aperta con le immagini di famiglie di residenti in Australia che si sono potute ricongiungere con i loro cari in Nuova Zelanda, al seguito dei primi voli della “Travel bubble” tra Australia e Nuova Zelanda. 

La “bolla” permette ai cittadini australiani e ai residenti di viaggiare tra le due nazioni senza quarantena. 


In evidenza:

  • Il governo federale ha confermato che anche i residenti temporanei possono viaggiare in Nuova Zelanda
  • È possibile farlo anche per chi è in attesa di un appello, dopo che il suo visto è stato rifiutato
  • In questo caso, bisogna stare attenti ai tempi dei permessi temporanei che potrebbero scadere ed è consigliabile controllare costantemente i siti dell'interno australiani e neozelandesi

Al momento dell’annuncio però non era chiaro se i titolari di visto temporaneo potessero approfittare della riconquistata libertà di prendere un volo per uscire dall’Australia.

Chi può viaggiare in questa “Travel bubble”?

Le novità sono positive, racconta l’agente d’immigrazione Emanuela Canini a SBS Italian

Anche i residenti temporanei possono andare in Nuova Zelanda, purché rientrino nella categoria esente e cioè quelli che hanno trascorso almeno 14 giorni in Australia. 

L’informazione è stata confermata e messa per iscritto sul sito del ministero dell’interno, a seguito di diverse richieste di chiarimenti. 

Per chi possiede un visto temporaneo e vuole andare in Nuova Zelanda, si deve organizzare un visto per il Paese o un NZeTA, il cosiddetto Electronic Travel Authority.

Quest’ultimo è quello che interessa gli italiani, che rientrano nella lista dei passaporti che non hanno bisogno di un vero e proprio visto visitor. 

“Meno male, perché al momento il sito dell’immigrazione della Nuova Zelanda indica che i tempi per l’emissione di un visto visitor sono di diversi mesi”, commenta Emanuela Canini. 

Il permesso elettronico invece dovrebbe essere rilasciato in brevissimo tempo, “anche se il condizionale è d’obbligo”.
home quarantine for returned travellers push resisted by states.
Il benvenuto di una drag queen ai passeggeri dalla Nuova Zelanda al Sydney International Airport. Source: AAP/Mick Tsikas

Visto rifiutato ed in attesa dell’appello: posso andare in Nuova Zelanda?

Molti italiani si trovano nella situazione di voler andare in Nuova Zelanda per richiedere un visto australiano essendo impossibilitati a richiederlo in teritorio australiano. 

In questo gruppo fanno parte persone a cui è stato rifiutato un visto in Australia e che sta attendendo l’appello. Recarsi in Nuova Zelanda è un’occasione per risolvere il proprio status di visti più velocemente senza aspettare i tempi lenti del tribunale. 

Cosa possono fare allora? 

Nel caso riuscissero ad ottenere velocemente il permesso elettronico NZ, potrebbero poi richiedere un Bridging Visa B in Australia per poter uscire dal Paese, arrivare in Nuova Zelanda, richiedere un visto australiano e poi rientrare. 

Ci sono due potenziali probelmi: il primo è che la via neozelandese possa venire bloccata in qualsiasi momento per via di contagi improvvisi, con il rischio di rimanere bloccati lì.
Passengers from New Zealand arrive at Sydney International Airport in Sydney, Friday, October 16, 2020.
Passeggero all'arrivo al Sydney International Airport a Sydney. Source: AAP Image/Dean Lewins
In questo caso i tempi sono essenziali, dato che il Bridging Visa B potrebbe non coprire tutto il periodo aggiuntivo di permanenza e potrebbe scadere, così come potrebbe scadere anche il permesso neozelandese. 

L’altro problema non meno importante è che per ottenere un Bridging Visa B è necessario menzionare nella richiesta una motivazione ragionevole”.
Ricordo che dire di dover uscire per fare un altro visto australiano non è una "motivazione ragionevole"
Di solito le motivazioni variano da visite ai famigliari, a motivi di lavoro o di studio. Anche una vacanza è considerata una ragione accettabile per un Bridging Visa B, ma rimane da vedere se alla fine i visti verranno approvati.

Qual è il modo migliore per informarsi sulle modalità di partenza?

Bisogna controllare sia sul sito del ministero dell’interno australiano per i requisiti di partenza e sia il sito equivalente della Nuova Zelanda per le condizioni di arrivo.

Questi siti vengono aggiornati regolarmente.

“Consiglio di guardarli fino al giorno della partenza e una volta in Nuova Zelanda continuare a farlo fino al giorno della partenza”, racomanda Emanuela Canini.

I siti sono specifici per la pandemia e sono per l’Australia www.covid19.homeaffairs.gov.au e per la Nuova Zelanda www.covid19.govt.nz.

Ascolta l'intervista con l'agente d'immigrazione Emanuela Canini su SBS Italian.
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti. 

Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.

Notizie e informazioni sono disponibili in 63 lingue all'indirizzo www.sbs.com.au/coronavirus

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