Il 7 luglio (periodo invernale nell'Australia del sud) si celebra dal 2009 la giornata internazionale del cioccolato, ricordando il giorno in cui Joseph Fry, figlio del fondatore dell'omonima fabbrica inglese di cioccolato, creò la prima tavoletta destinata alla grande distribuzione nel 1847.
Ma quali sono le nuove frontiere della produzione di cioccolato? Ne abbiamo parlato con il maestro cioccolataio Alessandro Luppolo, di base a Melbourne, che trasforma quotidianamente il cacao in cioccolato.
"Avevo sedici anni, sono andato in una pasticceria dove avevano queste macchine che si chiamano temperatrici, fondamentalmente dei rubinetti giganti da cui esce invece che l'acqua il cioccolato", ricorda al microfono di SBS Italian, "da lì è scaturita la voglia di avvicinarmi, appassionarmi e mangiarlo, naturalmente".
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Il lavoro di cioccolataio, secondo Alessandro, "è molto personale", e le varie fasi di lavorazione - in particolare l'arrostitura- sono come le note di uno spartito: rendono, cioè, unico ogni esemplare (se prodotto artigianalmente, s'intende).
"Il pasticcere che è in me preferisce il temperaggio, ma l'arrostitura è quella che mi dà più spazio d'espressione", aggunge Luppolo, che è sempre attento alle novità nel suo campo, e ricorda con piacere un cioccolato al tartufo assaggiato di recente.