Nel 1720 alle porte del celebre Ospedale della Pietà a Venezia, mani ignote deposero la trovatella Agata, affinchè l'orfanotrofio se ne prendesse cura.
Un inizio della vita difficile per la neonata, che era nata senza quattro dita nella mano sinistra, abbandonata nella cosidetta 'scaffetta', ovvero la porta girevole degli orfanotrofi.
Fortunatamente per lei, l'Ospedale della Pietà era un orfanotrofio particolare: le trovatelle infatti venivano allevate all'arte della musica e le più dotate potevano usufruire degli insegnamenti di maestri eccezionali come Antonio Vivaldi.
Il "Prete Rosso" prese Agata sotto la sua protezione e la bimba, aiutata anche dal suo grande talento, diventò una straordinaria soprana e compositrice, fino a salire la gerarchia dell'Ospedale e diventarne amministratrice.
Da Venezia a Melbourne, 300 anni più tardi
Elizabeth Anderson è clavicembalista e contralto dell'Australian Chamber Choir e negli anni ha sviluppato una grande curiosità verso il lavoro delle orfanelle, diventate musiciste rinomate.
Grazie a internet e ad un lavoro di ricostruzione filologica è riuscita ad ottenere dei frammenti di una cantata di Agata, e dalle parti originali di violino, contrabbasso e violoncello ha ricostruito le parti mancanti di viola, secondi violini e dei solisti, assemblando l'unico pezzo scritto da un'orfana della Pietà mai ricostruito.
A fine aprile il brano la cantata di Agata della Pietà Ecce Nunc è stata eseguita in prima mondiale in Australia.

Elizabeth Anderson. Source: Emma Phillips
Ascolta la storia di Agata della Pietà, raccontata da Elizabeth Anderson a SBS Italian.
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