"Io e mia moglie, allora fidanzata, siamo partiti dalla Sicilia, da Messina, nel 2011", ricorda Danilo Malara ai microfoni di SBS Italian, "per fare un'avventura di studio-lavoro, per imparare un po' l'inglese e metterci in gioco in un altro Paese".
I due si sono presto innamorati dell'Australia e hanno intrapreso un percorso che ha portato Danilo a completare un dottorato in biologia marina a Townsville, per il quale ha ottenuto anche una borsa di studio.
Dopo il conseguimento del PhD Danilo ha fatto domanda per il point-based visa, ma la sua richiesta non è stata accettata: "con questo visto, tramite dei punteggi assegnati dal governo, c'era la possibilità di ottenere il visto permanente".
Il problema è insorto poiché gli anni di dottorato con borsa non sono stati riconosciuti come anni di lavoro.
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La famiglia durante una recente visita in Australia. Credit: Courtesy of Danilo Malara
Ad agosto 2018, Danilo e la moglie hanno ricevuto un email che comunicava che avrebbero avuto trenta giorni per lasciare l'Australia, con la primogenita che nel frattempo era nata.
"Ci è caduto il mondo addosso", ricorda Danilo, che tuttavia prima di partire ha trovato lavoro in Italia e ha fatto comunque ricorso contro la decisione.
"Siamo stati sfortunati con le tempistiche perché nel periodo del Covid tutto è stato rallentato". Periodicamente la famiglia ha dovuto anche risottoporsi, a pagamento, alle visite mediche richieste dal Dipartimento d'Immigrazione, la cui validità nel frattempo era scaduta.
Quando erano in attesa della secondogenita hanno dovuto aspettare, poiché la moglie non poteva sottoporsi ai raggi X richiesti.
Finalmente nel 2021 hanno ricevuto la buona notizia: il ricorso è stato accolto, e a febbraio 2022 i tre hanno ottenuto il visto permanente. Nel frattempo però era nata la seconda bimba, che non era inclusa, e si dovrà richiedere il visto anche per lei.
"La trafila non è complessa ma è lunga".
Nonostante questa odissea Danilo e la moglie non desistono, e vorrebbero ancora tornare in Australia, anche se questa volta procederanno con cautela perché nel frattempo la famiglia si è ingrandita.
"Siamo tornati in Australia a dicembre 2022 per una visita, e onestamente sembrava di essere tornati a casa".
A proposito delle procedure di riconoscimento dei PhD con borsa per l'ottenimento dei visti a punti
L'agente di immigrazione Emanuela Canini, da noi interpellata, chiarisce che "[la legge] è chiarissima sul fatto che il lavoro per essere considerato skilled deve essere remunerato allo stipendio adeguato all’occupazione. Quindi in caso di PhD, uno stipendio vero e proprio che corrisponda alla media nazionale. E questo è sempre stato così".
In passato, aggiunge inoltre Canini, "l’unica confusione che c’era sui PhD era il riconoscimento o meno come lavoro o come qualifica per lo skill assessment. Oggi è chiaro anche quello, il Vetassess (che è l’ente preposto) pubblica informazioni chiare sul proprio sito [specificando che il dottorato con borsa di studio non vale]".