Il rapporto, sostenuto dalle Nazioni Unite, mostra che in natura è in corso un declino senza precedenti. Delle 5,9 milioni di specie terrestri, che si stima esistano al mondo, sono infatti ben oltre 500.000 quelle che vivono in un habitat inadatto alla sopravvivenza a lungo termine: oggi oltre il 40% delle specie di anfibi, quasi il 33% dei coralli che formano le barriere e più di un terzo di tutti i mammiferi marini sono minacciati.
In Australia sono ormai tre le specie native che si sono estinte nell'ultimo decennio e secondo gli scienziati altre 17 potrebbero essere spazzate via nei prossimi 20 anni.
Lo studio, sostenuto dalle Nazioni Unite, è stato realizzato nell'arco di tre anni con accesso a circa 15.000 fonti scientifiche e governative
Secondo Josef Settele, uno dei co-autori della relazione, la natura è in declino a ritmi “senza precedenti nella storia dell’umanità” ed è proprio la civiltà che ne sta accelerando l’estinzione e alterando l’ambiente .
Ma sono in molti all'interno della comunità scientifica, come spiega Robert Watson, Presidente di IPBES, a non essere sorpresi affatto di questo risultato, visto che si tratta di un messaggio che gli esperti cercano di dare da ormnai piu' di Trenta anni. "La biodiversità è importante di per sé" sottolinea Watson "è importante per il benessere umano e noi, umani, la stiamo distruggendo."
Il rapporto, che consta di 1.800 pagine, segnala che lo sfruttamento da parte dell'uomo delle risorse terrestri e marine è la causa principale delle attuali tendenze, seguito dallo sfruttamento degli animali, dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento e dalle specie non native.
È la ricerca incessante della crescita economica in tutto il mondo ad aver contribuito alla situazione attuale.
Secondo lo studio gli esseri umani non sono in pericolo a breve termine, ma invertire le tendenze attuali richiederà una revisione del modo in cui produciamo e consumiamo quasi tutto, specialmente il cibo, visto che più di un terzo della superficie terrestre e quasi il 75 per cento delle risorse di acqua dolce sono ora destinate alla produzione di colture o bestiame.
"Il cambiamento delle proprie abitudini non è semplice e deve avvenire attraverso una transizione che supporti le parti interessate, i cittadini e i territori", ha detto il Presidente Macron, che era presente alla presentazione dei risultati del rapporto IPBES.
Ed in particolare, proprio sulle misure che attraverso l'azione politica andrebbero a supportare la protezione della natura e della biodiversità, secondo il leader dei Verdi Richard di Natale il governo australiano dovrebbe mettersi in moto perché il cento per cento dell’energia prodotta sia rinnovabile entro il 2030: “Dobbiamo cambiare il modo in cui facciamo l’energia, l’agricoltura, il trasporto - in modo che ci sia meno inquinamento, meno carbone, e in un mondo dove usiamo tecnologia rinnovabile”.