Piogge torrenziali, alluvioni, cicloni e ondate di caldo: una serie di fenomeni meteorologici estremi ha caratterizzato l’inizio del 2024.
Nelle ultime sei settimane, due cicloni tropicali - Jasper a dicembre e Kirilly la settimana scorsa - hanno colpito le coste del Queensland e un terzo ciclone potrebbe essere in arrivo nei prossimi giorni.
“Se osserviamo l’acqua in un ruscello, vediamo che ci sono dei piccoli mulinelli che si possono formare e che dopo qualche centimetro spariscono o si amplificano: allo stesso modo funziona l’atmosfera”, spiega Claudia Faccani, meteorologa ed esperta di modellistica atmosferica, sull’origine dei cicloni.

Gli eventi di La Niña di solito causano più piogge e inondazioni nel nord e nell'est dell'Australia. Source: Moment RF / visionandimagination.com/Getty Images
Per svilupparsi un ciclone ha bisogno di temperature del mare superiori a 27 gradi. “In questo momento la temperatura dell’acqua in Australia è di 29-30 gradi, per cui si tratta delle condizioni ideale per la crescita di questi mostri”, prosegue Faccani ai microfoni di SBS Italian.
Ascolta l'intervista con Claudia Faccani cliccando sul tasto play in alto
L’incidenza dei cicloni in Australia sembra contrastare quanto molti esperti sostengono, ovvero che questi eventi sono in diminuzione a livello globale.
“Come dicono i meterologi del Bureau of Meteorology, non esistono due eventi che sono uguali l’uno all’altro”, spiega Faccani. "L’atmosfera è un sistema che viene definito caotico: per noi uno più uno fa due, ma in realtà per l’atmosfera può fare un numero qualunque".
L'esperta spiega i fenomeni de El Niño e La Niña in Australia, come si alternano e che impatto hanno sul meteo.