L'Australopithecus africanus è un nostro antenato estinto quasi due milioni di anni fa, di cui sappiamo ancora molto poco, ma grazie ai risultati di una ricerca recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature da un team di ricercatori internazionali, oggi abbiamo nuove informazioni.
Attraverso l'analisi dei denti "siamo andati indietro nel tempo e siamo riusciti a ricreare e studiare l'allattamento di questa specie estinta due milioni di anni fa", spiega Luca Fiorenza, Senior Lecturer in scienze anatomiche, direttore del Palaeodiet Research Lab del Monash Biomedicine Discovery Institute della Monash University di Melbourne.
"Quando pensiamo ai denti dobbiamo immaginare un albero. I denti si formano strato dopo strato e quando si fa una sezione dei denti si possono ricavare tantissime informazioni" spiega Luca Fiorenza. Se tagliamo un albero possiamo stabilire la sua età contando gli anelli, e cosi possiamo fare con i denti, la cui analisi aiuta a tracciare e identificare eventi specifici dell'individuo, soprattutto quelli particolarmente stressanti che hanno segnato la loro vita.
L'analisi geochimica di quattro denti, condotta dal team di ricercatori di cui fa parte anche Luca Fiorenza, ha mostrato che gli australopitechi allattavano i loro bebè al seno per circa 6-9 mesi, prima di integrare il latte materno con alimenti solidi, e, compatibilmente con le condizioni ambientali, in molti casi si vedevano costretti a continuare con l'allattamento fino all'età di 5-6 anni.




