Il Museo italiano di Carlton espone da una decina di giorni un carretto siciliano - realizzato tra gli Anni 20 e gli Anni 30 del secolo scorso - che è arrivato in Australia nel 1984 e che è stato restaurato l'anno scorso da Alice Valenti, una pittrice catanese venuta appositamente dall'Italia.
Il carretto è stato donato al Co.As.It dalla Famiglia Siciliana del Victoria - la federazione che riunisce sotto il suo ombrello 14 associazioni regionali - e verrà esposto in maniera permanente nei locali di Faraday street.
Clicca il tasto 'play' in alto per ascoltare l'intervista a Giuseppe Cannata, presidente della Famiglia Siciliana

Un'immagine del carretto siciliano
"Questo carretto risale agli Anni 20 del Novecento, per cui ha quasi un secolo di vita", spiega a SBS Italian Giuseppe Cannata, presidente della Famiglia Siciliana.
È un'opera d'arte su ruote, che col tempo è diventata la Rolls Royce dei sicilianiGiuseppe Cannata, presidente della Famiglia Siciliana del Victoria
"A giudicare dalla quantità e dalla qualiità delle decorazioni, delle immagini della Cavalleria Rusticana sulle sponde, delle sculture e degli incisioni sul legno si desume che era stato realizzato da una serie di artigiani - falegnami, scultori e pittori - e che non era adibito al trasporto merci".
"Questo tipo di carretto è nato per portare la famiglia in chiesa e per sfoggiare la ricchezza di chi lo possedeva attraverso l'arte", aggiunge Giuseppe Cannata.

James Merlino con il premio consegnato da Giuseppe Cannata
Dopo essere arrivato Down Under nel 1984, il carretto ha partecipato tre volte al Moomba festival, ha preso parte alla Lygon street festa e a varie sfilate e manifestazioni.
Lo abbiamo donato al Museo italiano in modo che chiunque possa ammirarloGiuseppe Cannata, presidente della Famiglia Siciliana
Dopo quasi quattro decenni trascorsi tra le strade del Victoria, il carretto è stato donato dalla Famiglia Siciliana al museo italiano di Faraday street, dove rimarrà in esposizione permanente e dove potrà essere visitato gratuitamente.
"Abbiamo scelto il Museo italiano perché rappresenta l'anima della nostra comunità. Starà qui per essere visionato, ammirato e sezionato da tutti", conclude Giuseppe Cannata.

Il dettaglio della targa affissa al carretto Credit: SBS Italian - Dario Castaldo