Nella giornata di oggi è atteso il giuramento del nuovo esecutivo appoggiato dal Movimento 5 Stelle (M5s), dal Partito Democratico (Pd) e da Liberi e Uguali (LeU).
Si conclude così la crisi di governo innescata dalla Lega il 9 agosto, quando l'ex-ministro degli interni Matteo Salvini aveva annunciato al Senato l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia all'allora premier Conte.
"Troppi 'no' fanno male all’Italia" aveva detto allora il leader del Carroccio, salvo poi ritirare la mozione quando sembrava poco plausibile l'ipotesi di nuove elezioni e si faceva strada invece quella di un governo M5s - Pd.
Giuseppe Conte ha sciolto la riserva davanti al capo dello Stato Sergio Mattarella e ha ufficializzato i nomi del suo esecutivo: Al Movimento 5 Stelle vanno 10 ministri, al Partito Democratico 9, a Liberi e Uguali 1.
Luciana Lamorgese, che non appartiene ad alcun partito, diventa ministra degli interni.

Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio Source: Getty
I ministri con portafoglio:
Alfonso Bonafede alla Giustizia (M5s), Lorenzo Guerini alla Difesa (Pd), Roberto Gualtieri all'Economia (Pd), Dario Franceschini alla Cultura e Turismo (Pd), Paola De Micheli ai Trasporti (Pd), Roberto Speranza alla Salute (Leu), Lorenzo Fioramonti all'Istruzione (M5s), Stefano Patuanelli allo Sviluppo Economico (M5s), Nunzia Catalfo al Lavoro (M5s), Teresa Bellanova all'Agricoltura (Pd), Sergio Costa all'Ambiente (M5s).
Ministri senza portafoglio:
Federico D'Incà ai rapporti con il Parlamento (M5s), Paola Pisano all'Innovazione tecnologica (M5s), Fabiana Dadone alla Pubblica amministrazione (M5s), Peppe Provenzano al Sud (Pd), Francesco Boccia agli Affari regionali (Pd), Elena Bonetti alle Pari opportunità e famiglia (Pd), Enzo Amendola agli Affari europei (Pd), Vincenzo Spadafora alle Politiche giovanili e allo Sport (M5s).
La fiducia
Resta ovviamente lo scoglio della fiducia per il nuovo esecutivo, un passaggio che tradizionalmente è più ostico al senato, almeno in anni recenti. E questo nuovo governo non fa eccezione.
La maggioranza che dovrebbe dare la fiducia al Conte bis al Senato conta al momento su circa 170 voti, una trentina in più rispetto alla minoranza che si attesta attorno a quota 141.
Nove sono, invece, i senatori incerti. Se questo sarà il risultato sul voto di fiducia, la maggioranza potrà contare solo su pochi voti in più rispetto al quorum che al Senato è di 161.




