La Reserve Bank ieri ha ridotto i tassi di interesse a un nuovo minimo dello 0,5%, una misura messa in atto per contrastare gli effetti della crisi scatenata dall'emergenza coronavirus che, come ha predetto L'OCSE, ovvero Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in Australia ridurrà la crescita economica del paese di 0,5 punti percentuali.
Una decisione che rispecchia quella presa nelle ore scorse anche dalla Federal Reserve Bank americana, che opera il primo taglio del costo del denaro dalla crisi del 2008.
E non è solo l'Australia col fiato sospeso per le conseguenze economiche del coronavirus: l'Italia è infatti nei guai, con la prospettiva di crescita zero.
Secondo l'OCSE, tenendo conto dell'impatto del coronavirus sull'economia, il Pil scenderà dallo 0,2% del 2019 allo 0% nel 2020, stima tagliata di 0,4% rispetto alla precedente di novembre. Per il 2021 invece rimane invariata la previsione dello 0,5%.
Una serie di scenari che la crisi del coronavirus non ha fatto che peggiorare, portando i nodi al pettine. O, come ha detto il professore di finanza della University of NSW-Canberra Max Tani ai microfoni di SBS Italian, creando un parallelo con il mare: quando le acque si ritirano, si vede chi ha il costume da bagno e chi no, chi deve correre a nascondersi e chi può continuare a giocare.