La pandemia non ha fermato la letteratura: il 2 luglio 2020, nella splendida cornice del Ninfeo di Villa Giulia a Roma, sarà decretato il romanzo vincitore del Premio Strega. Insignito nel 1947, il riconoscimento letterario più prestigioso d'Italia ha premiato romanzi e raccolte di racconti di autori quali Cesare Pavese (1950), Alberto Moravia (1952) e Dino Buzzati (1958) solo per citare alcuni.
L'edizione 2020, vedrà sfidarsi al posto della solita 'cinquina', sei scrittori: autori noti come Carofiglio, Parrella e Veronesi, ma anche un esordiente: Gian Arturo Ferrari.
Classe 1944, Ferrari arriva allo Strega come finalista dopo aver passato la propria carriera a giudicare e promuovere libri. Per quasi 40 anni infatti, è stato uno degli uomini più potenti dell'editoria italiana prima come editor e poi come direttore dei Libri Mondadori, nei primi anni novanta.
Dal 1997 al 2009, è stato direttore generale della divisione Libri Mondadori che comprende Mondadori, Einaudi, Electa, Sperling&Kupfer, Edumond e Piemme. Ha poi presieduto il Centro per il libro e la lettura, presso il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, e dal 2012 è editorialista del Corriere della Sera.
Il romanzo di Ferrari si intitola 'Ragazzo italiano'; è stato pubblicato da Feltrinelli e racconta la storia di formazione di Ninni, dai primi anni dell'infanzia all'adolescenza.
"Il libro è diviso in tre parti: la prima si chiama il bambino, la seconda il ragazzino e la terza il ragazzo", ha raccontato Ferrari a SBS Italian, "Segue lo sviluppo del protagonista e la sua formazione che è influenzata da diversi fattori come l'ambiente familiare ma che ha come principale protagonista la scuola".
Il libro è anche un affresco storico perché racconta la storia dell'Italia del dopoguerra. Un periodo di profondi cambiamenti per il paese, un'epoca di passaggio da una cultura rurale e contadina ad un paese industrializzato e moderno. Una parabola simile a quella che Ninni compie nel libro, dalle campagne a Milano.
La giuria del Premio Strega è composta da 'Gli Amici della domenica', un gruppo di professionisti del settore e giornalisti, a cui si aggiunge una giuria di lettori forti- che cambia di anno in anno- ma anche alcune biblioteche e, dal 2017, vede anche la partecipazione di 20 Istituti italiani di cultura all’estero tra cui quello di Melbourne.
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