Per caso l'ultima volta che siete stati in Italia avete pensato di essere in un Paese straniero? Vi siete sentiti spiazzati da espressioni come dabloon o ghostare?
Sappiate che non siete soli e che, addirittura, due docenti di linguisitica dell'Università LUMSA di Roma, hanno raccolto queste espressioni in un glossario.
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Se fino a qualche anno fa le espressioni e i modi di dire erano soprattutto regionali, l'avvento dei social network ha avuto l'effetto di uniformare il linguaggio dei giovani con termini presi in prestito dall'inglese.
Ed ecco nascere parole come ghostare, che significa interrompere improvvisamente e senza spiegazioni ogni forma di comunicazione con qualcuno; oppure cringe, che descrive una sensazione di imbarazzo estremo o disagio provocata da qualcosa di particolarmente imbarazzante o inappropriato.
"Qui a Roma per dire è bello, diciamo è ciotto, invece per dire che qualcuno ti ha fatto arrabbiare, si dice m'ha fatto sbroccà" racconta Emanuele, quindicenne romano, ai microfoni di SBS Italian.
Genni, che vive a Sydney, ma si trova in questi giorni a Brandizzo, vicino a Torino, ha da poco scoperto "GLS, che significa già lo sai e anche flexare, che vuol dire vantarsi di qualcosa".
"Ieri ho parlato con i miei nipoti per farmi dare un pò di espressioni e devo dire che non ne conoscevo praticamente nessuna", interviene Angelo Dian, dottorando e tutor di fonetica e italiano alla University of Melbourne.
"Un pochino le conosco grazie ai miei studenti", dice Alice Loda, senior lecturer in international studies and languages all'Università UTS di Sydney. "Molto spesso apriamo la lezione con delle canzoni e la musica è sempre una buona occasione per discutere di slang giovanile".