Attore, doppiatore e molto altro, ma soprattutto musicista. Neri Marcoré racconta al microfono di SBS Italian la nuova svolta della sua splendida carriera, che lo vede calcare i palchi più importanti d’Italia proponendo, tra gli altri, il repertorio di Fabrizio De André.
Il 12 gennaio Neri ha ricevuto la Targa “Quelli che cantano Fabrizio” in occasione del Premio De André, vinto, per la sezione musica, proprio da Lorenzo Santangelo con il suo nuovo singolo L’arancio.
“Un riconoscimento del genere ovviamente fa molto piacere, è la ciliegina sulla torta, perché suonare e cantare De André è già un piacere fine a se stesso. È importante che ci siano questi premi perché danno uno spazio molto importante ad artisti che cercano visibilità”.

Neri Marcoré Source: Courtesy of Neri Marcoré
Marcoré prosegue, e tesse le lodi dell’indimenticato Faber: “Fabrizio De André è una specie di acquasantiera da cui tutti noi attingiamo. La mia passione per lui non è stata fulminea perché quando ero ragazzo davo più peso alla musica rispetto alle parole. Dalla maturità in poi ho cominciato ad ascoltarlo come si deve. E ho capito.”
Ad esempio, Marcoré ha capito che le parole di De André creavano dele storie crude, vere, senza pregiudizi. “Questa è una lezione per tutti noi, che abbiamo naturalmente pregiudizi sulle cose, a volte positivi, ma pur sempre pregiudizi. Togliere quel “pre” da questa parola e quindi giudicare le cose per come sono, cercando di guardarle anche da prospettive diverse, credo sia la lezione più importante che ci ha insegnato”.
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Quello che colpisce di Marcoré, tra le altre cose, è la sua profondità musicale, che però non gli há impedito di esplorare altri orizzonti artistici: “Nel mondo della musica mi sento un po’ un abusivo, nel senso che ho fatto un giro largo e sono entrato da una porta diversa. Non invidio chi fa il mestiere del cantautore. A differenza del passato, oggi la discografia va dove l’acqua è in discesa, proponendo pezzi di facile ascolto”.
La conseguenza, quindi, è quella di rendere più difficili per le nuove generazioni “incontri” come quello che Neri ha avuto proprio come De André, con quei cantautori che ricercano il significato dele parole. Ma non tutte è perduto, secondo Marcoré: “Niccolò Fabi, Brunori Sas e Ivano Fossati sono tre cantautori che continuano a produrre arte in quella direzione, per motivi diversi”.
Infine, una battuta relativa alla carriera da attore: “Un’imitazione che avrei voluto fare e non mi è mai riuscita? Devo dire che le imitazioni le ho sfruttate come una specie di lasciapassare per entrare nel mondo dello spettacolo e non le ho mai studiate, le ho sempre fatte in maniera spontanea. Ma una voce che ho sempre avuto difficoltà a riprodurre è stata quella di Gianfranco Fini, che mi sarebbe piaciuto proporre negli anni de “L’ottavo nano” con Serena Dandini”.
Ascolta l’intervista integrale di Lorenzo Santangelo a Neri Marcoré:
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