A partire dall'11 dicembre di quest'anno le società che posseggono social media dovranno adottare “misure ragionevoli” per impedire ai minori di sedici anni di utilizzare le loro piattaforme.
Quando il governo federale ha approvato la legge lo scorso novembre, ha previsto una dilazione di dodici mesi per applicarla.
Questo lasso di tempo avrebbe permesso a un programma di prova commissionato dal governo di verificare le tecnologie disponibili e al Ministro delle Comunicazioni di stabilire le regole su ciò che le società di social media potessero o non potessero fare.
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La scorsa settimana, il 20 giugno, sono stati resi noti i risultati preliminari del programma di prova, che ha concluso che la richiesta dell'età minuima può essere realizzata in Australia e può anche essere una pratica privata, affidabile ed efficace.
L'Australia è il primo Paese a tentare di implementare questo tipo di politica, e i risultati potrebbero avere un impatto globale.
Nuova Zelanda, Grecia, Francia e Spagna sono tra gli altri Paesi che stanno valutando l'implementazione di limitazioni simili sull'età minima.
Ma al momento si conoscono pochissimi dettagli sul divieto e il pubblico non ha realizzato che per implementarlo tutti gli utenti dovranno cedere i loro dati personali a terzi.
Quali sono i pro e contro della nuova legge?