Dopo sette anni in Australia, con un lavoro a tempo indeterminato per il governo del Northern Territory, una casa a Darwin e il passaporto australiano in tasca, Niccolò ha deciso di tornare a vivere in Italia.
Una decisione presa subito dopo il matrimonio celebrato lo scorso settembre in Puglia con la compagna Incoronata, quando i due hanno realizzato una volta per tutte che era giunto il momento di tornare a casa.
La “scelta di cuore” è stata accelerata da una spinta molto più concreta: l'imminente cambiamento al regime degli incentivi fiscali per chi rientra dopo un periodo di vita all'estero annunciato dal governo Meloni a ottobre.
Per combattere il fenomeno della "fuga dei cervelli", negli ultimi anni l'Italia ha offerto a chi rientra dopo una parentesi di vita all'estero una serie di agevolazioni fiscali per rendere il rientro più vantaggioso dal punto di vista economico.
Nonostante le nuove norme debbano entrare in vigore il 1 gennaio 2024, il testo è ancora in fase di limatura ma sembra chiaro che il decreto attuativo, presentato del viceministro all'Economia Maurizio Leo, prevederà una riduzione agli incentivi fiscali.
SBS Italian ha raccolto le voci di Niccolò e di altri expat che hanno beneficiato delle agevolazioni, ma anche di chi prevede di rimanere all’estero ancora per qualche anno non rientrando nella vecchia normativa .
Nel servizio vi sono anche i commenti del senatore del PD Francesco Giacobbe, che rappresenta l'Australia nel parlamento italiano, del direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, Luigi Vignali, e di Delfina Licata, la curatrice del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, quest’anno dedicato proprio a chi decide di rientrare in Italia.