Il 12 giugno si è conclusa in Italia una giornata in cui si votava per cinque quesiti referendari che spingevano verso una riforma della giustizia e della magistratura.
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Si attendono i dati definitivi sull'affluenza, ma le ultime informazioni indicano una percentuale di votanti attorno al 20 per cento, lontanissima dal quorum richiesto affinché le consultazioni possano essere ritenute valide.
IN EVIDENZA
- Quasi 51 milioni di italiani sono stati chiamati a votare su cinque referendum legati a giustizia e magistratura
- Quasi 9 milioni di italiani erano coinvolti nella rielezione di 975 comuni. Tra questi 26 capoluoghi
- 170 presidenti di seggio su 600 non erano presenti a Palermo, con pesanti disagi causati a chi si è recato alle urne
Anche l'affluenza alle elezioni amministrative è stata bassa e si dovrebbe assestare attorno al 55 per cento.
Secondo il giornalista Carlo Fusi questi dati possono essere solo in parte ricondotti all'eccessivo tecnicismo dei quesiti referendari o ad eventi come i playoff per la serie B, che a Palermo avrebbero "distratto" dai loro doveri anche moltissimi presidenti di seggio.
C'è un elemento di disaffezione forte, ormai strutturato dell'elettorato nei confronti del voto. Questo è un grave problema per la democrazia, indipendentemente da chi sarà eletto.
Ascolta l'intervento del giornalista Carlo Fusi
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Una scarsa affluenza ha fatto fallire i referendum, ma ha contrassegnato anche le elezioni amministrative. Secondo gli exit poll centrodestra avanti a Genova, Palermo e L'Aquila, mentre il centrosinistra guida a Verona e Parma.
SBS Italian
13/06/202208:37