L’Università di Melbourne si è occupata in un recente articolo degli ostacoli che chi non parla inglese o ha un background culturale diverso incontra nell’accesso ai trial clinici.
Nuove terapie, che potrebbero essere d’aiuto ai pazienti, non sarebbero proposte adeguatamente alle diverse comunità culturali e linguistiche in Australia, limitando le possibilità di usufruire dei vantaggi potenziali ad un settore significativo della società.
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Il professor John Hayek, presidente della RUMACCC, la Research Unit for Multilingualism and Cross-Cultural Communication della Università di Melbourne, ha raccontato a SBS Italian di un progetto che, attraverso dei video, vuole contribuire a colmare questo divario e permettere a tutti di ricevere le informazioni necessarie a prendere una decisione ponderata.
Oltre agli ostacoli linguistici, specie con una terminologia non facile, il professor Hajek sottolinea anche l'impatto delle differenze culturali.
C'è spesso un timore, una resistenza, perché non c'una tradizione culturale in altri paesi di partecipare a questo tipo di attività.
Dare informazioni private, firmare un documento, sono attività insolite per molti in un contesto ospedaliero, spiega Hajek, e si rischia, oltre a privare i singoli dei potenziali benefici derivanti dalla partecipazione, anche di non includere settori significativi della società nei campioni presi ad esame.
Ascolta l'intervista con il professor John Hajek della Università di Melbourne
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