Valentina Petrone, architetto e consulente ambientale e autrice del blog "Think about sustainability", ci suggerisce questa volta come fare composting.
Lo smaltimento dei rifiuti ha purtroppo un grave impatto sull’ambiente, specialmente per i rifiuti non riciclabili che finiscono in discarica. Tra questi, l’umido è un tipo di rifiuto difficile da gestire perché una volta in discarica il cibo si decompone in un ambiente privo di ossigeno e produce vari gas serra tra cui la CO2 ma soprattutto il metano, che è un gas 25 volte più dannoso della CO2 per l’ambiente.
In base ai dati raccolti dall’associazione OzHarvest si stima che circa 4 milioni di tonnellate di cibo finiscano ogni anno in discarica, l’equivalente di 8,400 piscine olimpioniche!
Allora noi cosa possiamo fare? Molto per fortuna, con un po’ di impegno e cambiando di poco le nostre abitudini.
Il modo più semplice è quello di iniziare a fare la raccolta differenziata dell’umido nella vostra cucina, usando un contenitore lavabile e riutilizzabile, e di portare il contenuto ad associazioni o vicini che già hanno un sistema per il compostaggio dell’umido. A Perth ci sono per esempio vari Community Gardens che accettano volentieri e gratuitamente gli scarti di cibo delle case private.
Un’altra valida alternativa è utilizzare l’app gratuita Share Waste che in tutta Australia mette in contatto coloro che vogliono riciclare il loro cibo con persone che già producono il loro compost e sono in cerca di più materiale. Infine ci sono alcune piccole aziende che offrono il servizio di raccolta dell’umido per circa 10$ a settimana, ed in cambio vi restituiscono ogni 4 mesi del fertilizzante naturale per le vostre piante.
Ecco che con un piccolo cambiamento nelle nostre abitudini, ognuno di noi può gestire meglio i propri rifiuti aiutando molto l’ambiente.
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