La Dottoressa Teresa Nano, medico chirurgo presso il Greenslopes Private Hospital in Queensland, specializzata in tumore al seno, ci informa del preoccupante trend in negativo che ha caratterizzato i primi mesi dell'anno 2020.
In confronto agli stessi mesi del 2019, sono state 400.000 in meno le visite di controllo in Italia, mentre sono calate di 145.000 in Australia.
Numeri davvero troppo alti, se si pensa che è proprio a causa delle mammografie non effettuate regolarmente che in un caso su tre di tumore al seno la diagnosi avviene quando ormai è troppo tardi.
La testimonianza di una donna salvata da una diagnosi precoce:

"La mia diagnosi di tumore al seno"
Come mai le persone si sono recate con meno frequenza in ospedale nel 2020?
"Per paura di possibili contagi", spiega la dottoressa, e anche perché "il centro screening Australia è stato chiuso per un periodo di quattro settimane".
La necessità di distanziare le persone inoltre ha causato una diminuzione nel numero di persone esaminabili quotidianamente, ed ha contribuito ad abbassare il numero delle visite, pur rendendole sicure dal punto di vista del contagio dal virus.
"Continuare a fare esami è troppo importante per essere messo in stand by, infatti anche durante tutta la pandemia i casi più a rischio hanno continuato ad essere trattati ed operati", continua Nano ai microfoni di Sbs italian.

La dottoressa Teresa Nano Source: Courtesy of Dr. Teresa Nano
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Una scoperta fondamentale per la lotta ai tumori infantili
Nuove scoperte scientifiche si stanno indirizzando verso un futuro (si spera molto prossimo), in cui le persone potranno effettuare gli esami di prevenzione tramite degli apparecchi domestici che, con un semplice campione di urine, saranno in grado di stabilire se vi siano tracce di cellule tumorali o meno, un po' come avviene per i test di gravidanza che si possono effettuare, ormai con una certa sicurezza, da casa.
Tuttavia queste sono scoperte in fase di sperimentazione, e per adesso il miglior mezzo è ancora quello della prevenzione classico.
Il governo australiano mette a disposizione delle donne ogni due anni un esame di mammografia gratuita a partire dai 50 anni, e in alcuni casi particolari già dai 40, se si ha ad esempio una storia famigliare a rischio.
"La mammografia altro non è che una radiografia, pertanto non dolorosa e non invasiva, che ci dà però un grandissimo vantaggio per scoprire i casi di tumore sul nascere e prima dello sviluppo di metastasi", conclude la dottoressa Nano, che al termine dell'intervista invita tutte le donne a continuare a sottoporsi agli esami di prevenzione.
Ascolta il podcast:
Le persone in Australia devono stare ad almeno 1,5 metri di distanza dagli altri. Controllate le restrizioni del vostro stato per verificare i limiti imposti sugli assembramenti.
Se avete sintomi da raffreddore o influenza, state a casa e richiedete di sottoporvi ad un test chiamando telefonicamente il vostro medico, oppure contattate la hotline nazionale per le informazioni sul Coronavirus al numero 1800 020 080.