Secondo la FAO (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura), circa il 14% del cibo mondiale continua ad andare perso nella catena di approvvigionamento dopo essere stato raccolto e prima di raggiungere la vendita al dettaglio, mentre un ulteriore 17% finisce per essere sprecato nella vendita al dettaglio e dai consumatori. Gran parte di questo spreco alimentare avviene nelle famiglie.
Lo spreco alimentare ha anche un forte impatto ambientale, causando il 10% delle emissioni globali di gas serra.
La coalizione Food is Never Waste, lanciata a Roma nel 2021, lavora proprio per combattere questo fenomeno.
Clicca sul tasto "play" in alto per ascoltare l'intervista
La sostenibilità alimentare si misura in termini economici e monetari, ambientali e sociali. Matteo Vittuari, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell'Università di Bologna tiene a sottolineare come "l'influenza delle norme sociali e che noi come individui abbiamo sugli altri, sia un aspetto importante".
Dobbiamo avere la capacità di cogliere quali norme o comportamenti possono avere un'influenza positiva per ridurre gli sprechi alimentariMatteo Vittuari, professore di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari
Food is Never Waste realizza numerose iniziative al fine di promuovere consapevolezza e possibili soluzioni in questo campo.
Una di queste è Waste Watcher, osservatorio che studia le dinamiche sociali, comportamentali e di stile di vita che generano lo spreco delle famiglie.
La coalizione ha investigato lo spreco a livello domestico anche a livello globale, "guardando a Paesi con caratteristiche molto diverse, sia dal punto di vista della cultura alimentare ma anche dell'organizzazione dei sistemi alimentari", spiega Vittuari.
L'ambizione è infatti quella di portare le conoscenze e i progetti di questa iniziativa dall'Italia al resto del mondo, in nome della sostenibilità alimentare e della lotta allo spreco.
READ MORE

Lo spreco alimentare è reato?