È iniziato il 16 settembre a Torino il Festival dell'accoglienza, evento ideato dalla Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Torino per rafforzare il suo lavoro di riflessione e sensibilizzazione.
In questa quinta edizione il tema sarà "La speranza è una radice", e a spiegare la fitta rete collaborativa dietro il Festival 2025 è Sergio Durando, responsabile pastorale per i migranti della Diocesi di Torino e del Piemonte nonché responsabile del Festival dell'Accoglienza.
"Sono oltre 100 le organizzazioni che nella sola città di Torino, partecipano alla costruzione di questo programma", ha affermato Durando, che ha precisato quanto questo evento voglia sensibilizzare le persone affinché "non ci siano più persone di Serie A e di Serie B".
Penso a tutti coloro che sono invisibili, da coloro che non hanno permesso di soggiorno nonostante siano qui da anni e vivono nella paura di essere espulsi, agli anziani che vivono isolati in un palazzo senza ascensore, ma anche a chi muore in mare e il cui corpo non si sa nemmeno dove finirà.Sergio Durando, Responsabile Festival dell'Accoglienza
Nel 2026 Torino festeggerà i 100 anni di presenza della comunità cinese in città, aspetto celebrato all'interno degli eventi di quest'anno, come ha spiegato Durando: "Festeggeremo questo importante traguardo con molti eventi, tra cui il concerto di inaugurazione, un concerto di giovani che studiano musica al Conservatorio di Torino e che vengono da 10 Paesi diversi", ha dichiarato Durando, che ha concluso con un invito all'apertura e al dialogo.
"Questo è un segnale per dire che l'incontro con l'altro non è una minaccia come tante volte lo descrive una politica miope incapace di immaginare che lo sviluppo di un Paese è interconnesso a relazioni non solo di tipo commerciale, ma di tipo culturale con altre parti del mondo", ha chiosato Durando.