“Mi sento un piccione viaggiatore. Mi divido tra Roma, Londra e Stati Uniti"

Manuel Aspidi

Manuel Aspidi Source: Supplied

Il cantante livornese classe ’87, dopo l’enorme successo avuto da giovanissimo ad Amici e il disco di platino ottenuto con Soli a metà, da anni si divide tra Inghilterra, Italia e Stati Uniti. Ma nelle ultime settimane ha avuto paura del Covid19, temendo di aver contratto il Coronavirus.


“Ancora non sto tanto in forma, ma va molto meglio. Ho avuto febbre molto alta per una settimana, tosse e un mal di testa che non auguro a nessuno. Ma nonostante le mie richieste non mi è stato fatto neanche il tampone, perché mi hanno detto che viene fatto solo a chi sa di aver avuto contatti con persone positive al virus. Ma io mi chiedo: come faccio a saperlo? Credo che sarebbe stato opportuno farmi il tampone visto che i sintomi li avevo tutti, compresa la perdita di gusto e olfatto. Ma ad ogni modo mi sono messo in quarantena da solo e non ho avuto contatti con nessuno, ovviamente non voglio infettare altre persone.”

Negli ultimi tempi Manuel Aspidi ha cominciato a cantare quasi esclusivamente in inglese e il suo ultimo singolo, passato colpevolmente in sordina in Italia, ha ottenuto un grande successo negli Stati Uniti: Let out this light è entrata nella Top 50 Adult Contemporary, rimanendoci per più di 4 mesi.

“È stata un’emozione immensa entrare in classifica in America, non me l’aspettavo. All’inizio è stato stranissimo leggere il mio nome in una delle classifiche più prestigiose al mondo, al fianco di artisti come Billie Eilish, Taylor Swift, Ed Sheeran, Shawn Mendes e tutti questi grandi nomi della scena internazionale. Ovviamente credo molto nelle cose che faccio e nelle mie capacità, ma sono anche uno con i piedi per terra e quindi vedermi insieme a questi grandi big è stato incredibile. Per un italiano, cantare in inglese e proporsi all’estero è sempre una grande sfida. Ma è andata bene e siamo tutti entusiasti.”

Avendo un’etichetta discografica londinese, Manuel vive soprattutto nella capitale inglese.

“Mi sento un po’ un piccione viaggiatore. La mia etichetta, la Thomas Music, è a Londra, quindi mi divido tra Roma, Stati Uniti e, appunto, Inghilterra. A Londra mi trovo benissimo, è una città funzionale, molto organizzata. Certo, manca sicuramente il cibo. La nostra cucina è la migliore al mondo e per noi è difficile stare all’estero sotto questo aspetto.”

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