Nella giornata di ieri 11 dicembre la ministra degli interni Clare O'Neil ha presentato il piano del governo Albanese per un sistema di immigrazione più efficace, una risposta a quella che l'esecutivo ha descritto come una situazione drammatica ereditata dalle precedenti amministrazioni.
A peggiorare le cose sarebbe poi stato il ritorno dei migranti dopo la pandemia, con il loro contributo fondamentale all'economia ma che, in quelle dimensioni, avrebbe messo in difficoltà l'economia stessa, specie nel settore abitativo.
Nelle parole del primo ministro Anthony Albanese è arrivato ora il momento di riportare il numero degli ingressi a "livelli sostenibili", di fatto dimezzando gli arrivi dall'oltre mezzo milione dell'ultimo anno finanziario a 250.000.
"Se ne parlava da sei mesi e alla fine questo piano è stato presentato", spiega ai microfoni di SBS Italian il commentatore di politica australiana Paul Scutti, illustrando i punti principali della riforma che comprendono nuove tipologie di visti lavorativi.
"Il giro di vite di questa riforma riguarda soprattutto gli studenti internazionali", prosegue Scutti. "L'obiettivo è evitare che questi studenti diventino immigrati permanentemente temporanei".
