Dopo Stati Uniti, Svizzera e Brasile, anche l'Australia ha deciso di investire una considerevole somma di denaro per la ricerca in campo degli psichedelici come metodo per combattere un'ampia gamma di disturbi della psiche.
Punti chiave
- Il governo australiano ha stanziato 15 milioni di dollari per la ricerca in campo degli psichedelici da utilizzare per combattere le malattie della psiche
- Questo fenomeno ha preso piede in varie parti del mondo, dando vita a quello che i ricercatori definiscono come "Rinascimento Psichedelico"
- Serviranno ancora diversi anni prima che questi farmaci siano approvati dagli enti regolatori statali
La ricerca in questo campo è diventata talmente diffusa che i ricercatori hanno cominciato a parlare di un vero e proprio "Rinascimento Psichedelico".
"Dopo quasi 30 anni di proibizionismo, in cui si pensava che queste sostanze non avessero alcun valore terapeutico, la Food and Drug Administration americana ha cominciato a dare delle esenzioni speciali per poter fare ricerca con queste sostanze", afferma il professore Gaetano Di Chiara, preside della facoltà di tossicologia all'Università di Cagliari.
È dunque a partire dagli anni '90 che alcuni ricercatori hanno cominciato a sperimentare con sostanze come la psilocibina, la mescalina, l'MDMA e l'LSD per torvare un metodo alternativo alla farmacologia classica per combattere le malattie della psiche.
Questo tipo di studi sono gli unici al mondo per i quali le cavie pagano per parteciparvi, solitamente succede esattamente il contrario
Al momento sono molti gli studi in corso e questi si dividono in due tipi.
"Ci sono gli studi aperti, vale a dire studi in cui la cavia è a conoscenza della sostanza che sta assumendo, e studi randomizzati a doppio cieco, in cui ad un campione viene data la sostanza psichedelica ed a un altro campione viene dato un placebo".
Secondo il Professor Di Chiara, il primo tipo di studi non può essere utilizzato per poi ottenere l'approvazione degli enti regolatori dei farmaci, i quali richiedono invece studi su larga scala per confermare l'utilità di un farmaco.
Al momento, tutti gli studi randomizzati sono al secondo stadio, vale a dire lo stadio in cui un piccolo gruppo di cavie, all'interno di un solo presidio ospedaliero, è sottoposto a dei test per valutare gli effetti di queste sostanze
Ci vorranno però test clinici su larga scala prima che qualsiasi ente regolatore nazionale prenda in considerazione L'approvazione dell'uso di questi farmaci per la commercializzazione.
"L'uso di questi farmaci rimarrà comunque di nicchia e probabilmente verrà utilizzato solo di sedute psicanalitiche come veniva anche utilizzato negli anni '60".
Potete riascoltare l'intervista al Professore Gaetano Di Chiara qui:
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