"Immigrazione? È necessaria una politica più pragmatica"

The SOS Mediterranee rescue team

The SOS Mediterranee rescue team Source: SOS Mediterranee/MSF

Il nuovo esecutivo italiano sarebbe pronto a rivedere gli ultimi due Decreti Sicurezza.


Nella serata di lunedì 9 settembre la Camera dei deputati italiana ha approvato la fiducia al governo Conte bis, con 343 voti a favore, 263 contrari e 3 astenuti.

Un risultato soddisfacente ha commentato il premier lasciando Montecitorio. "Sarò il garante e il primo responsabile", ha detto Giuseppe Conte in Aula alla Camera, dove ha illustrato la linea d'azione del suo governo in un discorso durato un'ora e mezza.

Tra gli argomenti toccati nelle ottanta pagine del suo programma, Conte ha parlato dei rapporti con l'Unione Europea, del fisco, della giustizia, della necessità di realizzare una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni e anche di sicurezza.

Su questo punto, in particolare, il premier ha dichiarato che il governo è pronto a rivedere gli ultimi due decreti, alla luce delle osservazioni critiche formulate dal Presidente della Repubblica: si riferiva al Decreto Sicurezza emesso a dicembre ed al Decreto Sicurezza bis approvato ad agosto, entrambi voluti dall'ex vice premier Matteo Salvini.

Gli italiani sono stati molto favorevoli alla politica dei porti chiusi promossa dal ex ministro dell'Interno. A luglio di quest'anno, infatti, secondo un sondaggio di Ipsos Italia, 6 italiani su 10 erano d'accordo con la politica di governo.

Come spiega a SBS Italian Matteo Villa, esperto di migrazioni e ricercatore presso l'ISPI di Milano, "c'è anche da dire che un po' di preferenza degli italiani può anche essere plasmata dalla politica. È chiaro che se tutti i giorni soffi sul fuoco del possibile sbarco e arrivo in Italia di migliaia di immigrati, allora puoi avere un'impressione del fenomeno che è diversa rispetto a quella della realtà".

Abbassare i toni su un tema complesso come quello dell' immigrazione è quindi la parola d'ordine, a suo parere, come ha anche ricordato anche il Premier Giuseppe Conte nel suo discorso programmatico.
Un po' la preferenza degli italiani può anche essere plasmata dalla politica. È chiaro che se tutti i giorni soffi sul possibile fuoco del possibile sbarco e arrivo in Italia di migliaia di immigrati allora puoi avere un'impressione del fenomeno che è diversa rispetto a quella della realtà
Ma quando si parla d'immigrazione o crisi migratoria, Matteo Villa spiega che oltre agli arrivi il secondo aspetto della questione sul quale fare attenzione è quello di coloro che sono già in Italia. "Quello che è successo è che il primo decreto sicurezza di ottobre dell'anno scorso ha abolito una delle protezioni in Italia, e in più ha smantellato una parte del sistema di accoglienza", aumentando il numero di persone che restano nel paese senza documenti e, di conseguenza, l'illegalità. Oggi in Italia si stimano più di 600 mila immigrati senza documenti, il numero più elevato negli ultimi 10 anni".

"L'integrazione non è soltanto un costo, ma è un investimento sul futuro di una persona che molto probabilmente resterà in Italia", visto che il sistema dei rimpatri non funziona, spiega ancora Matteo Villa.

Nelle prossime ore Giuseppe Conte si prepara a presentare a Bruxelles un dossier chiedendo, tra gli altri punti, la riforma del Trattato di Dublino come strategia per la gestione dell'immigrazione a livello europeo: "Non aspettatevi che si faccia una grande riforma di questo regolamento", spiega Matteo Villa, "ma che si proceda al margine con paesi che ci stanno", come Francia e Germania.
Tutto dipenderà molto da come M5S e PD trattando riescono a trovare dei punti in comune
In queste ore in Italia si lavora alla messa in forma di nuovo governo e quindi la gestione di temi chiave e complessi come quello dell'immigrazione potrebbero prendere una piega diversa, anche alla luce di un nuovo ministro degli interni prescelto dal governo M5S-PD come Luciana Lamorgese, che è un tecnico e non un politico.

Bisogna anche considerare che, come sottolinea ancora Matteo Villa, "bisogna tenere in considerazione il fatto che si cerca di essere davvero pragmatici, ma allo stesso tempo il governo si regge su due gambe che non sono sovrapposte, quindi tutto dipenderà molto da come M5S e PD trattando riescono a trovare dei punti in comune".

L'augurio è che quella del nuovo governo sia una politica più pragmatica, "che invece di soffiare sul fuoco della paura cerchi di gestire il fenomeno", conclude il ricercatore Matteo Villa.

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