Nelle prime ore di venerdì 13 giugno Israele ha attaccato l’industria nucleare iraniana e diversi siti militari, causando almeno 80 vittime. La risposta di Teheran non si è fatta attendere, con attacchi di droni la sera stessa, che si sono intensificati nelle ore a seguire.
Nella notte tra sabato e domenica milioni di israeliani si sono rifugiati nei bunker ed i missili iraniani hanno ucciso almeno 10 persone.
Mentre la guerra a Gaza sembra non vedere fine, il Medio Oriente è scosso ora da un nuovo, pericoloso fronte che potrebbe secondo alcuni esperti svilupparsi in una guerra di lingua durata.
Secondo Michele Giorgio, corrispondente del quotidiano Il Manifesto per il Medio Oriente, "Israele sicuramente vuole un coinvolgimento degli Stati Uniti, perché pensa che con l'impegno anche americano questo cambio di regime possa davvero concretizzarsi".
Probabilmente Netanyahu vuole portare a termine ciò che ha detto sin dall'8 ottobre 2023, e cioè che il Medio Oriente avrebbe dovuto cambiare faccia.Michele Giorgio, giornalista