"Da ieri è come se la distanza con l’Italia si fosse raddoppiata"

Carlo Oreglia and Francesca Valdinoci during the live program

Carlo Oreglia and Francesca Valdinoci during the live program Source: SBS Italian

Le notizie dall'Italia vengono vissute con apprensione dagli italiani e dalle italiane d'Australia che hanno parenti e amici nel Bel paese.


"Non avrei mai immaginato che paesini della mia provincia finissero sui quotidiani e i media internazionali, perché sono realtà rurali, ma è stata la prima provincia colpita". Sono le parole di Marina Freri, giornalista della ABC che risiede a Sydney, originaria di Lodi, intervenuta durante il programma di SBS Italian.

L'Italia nelle ore scorse ha annunciato misure ancora più restrittive alla mobilità dei cittadini e delle cittadine, un'iniziativa che è stata accolta positivamente da Marina e dalla sua famiglia perché elimina ogni ambiguità, chiudendo anche bar e ristoranti che in precedenza potevano restare aperti durante il giorno.
"Non c’era una forte preoccupazione all’inizio, e quello che i miei lamentavano fino al discorso di Conte era che le istruzioni venissero interpretate da ciascuno come meglio credeva"
Ma vivere lontani in questi momenti di emergenza non è facile. Marina spiega che sente i genitori anche due volte al giorno, e cerca di rendersi utile come può: "io da Sydney ad esempio ho organizzato la spesa per i miei genitori a Lodi, che però verrà consegnata tra dieci giorni".

Anche Valentina Gosetti vive a Sydney ed è lombarda. Come Marina, si mantiene in contatto costantemente con la famiglia, residente nel bresciano.
In paesi molto piccoli si stanno verificando casi e decessi. Siamo molto preoccupati.
Valentina ha un bambino di sole sette settimane, e al momento non prevede naturalmente di poter vedere la propria famiglia per alcuni mesi.

"Le distanze si sono intensificate al momento", spiega ai microfoni di SBS Italian, "perché non si può viaggiare, ma mi sento quasi imbarazzata a lamentarmi pensando a tutti i nostri volontari del 118 e ai nostri infermieri e medici che sono in prima linea, il mio pensiero solidale è per loro".

Anche Marina cerca di tenere a bada l'ansia per la lontananza, anche se non è facile: "La vivo bene perché non voglio far preoccupare i miei: io sono incinta, il prossimo mese partorirò, per cui sicuramente avrei avuto voglia di avere i miei genitori presenti qui a Sydney. Mi preoccupo per loro, più che per me: mio padre ha dei problemi di cuore, per cui rientra nelle categorie a rischio".

Jane Ritter è un’australiana che vive a Napoli da più di vent’anni.

Parlando a SBS Italian in diretta dall'Italia, dichiara di ritenere che le misure siano la cosa giusta da fare, "ma ci troviamo veramente chiusi in casa. L’annuncio ha spaventato tutti (...) Forza e coraggio e andiamo avanti".

Jane descrive una Napoli irriconoscibile, e confessa che non si aspettava "una cosa così grande; uno non sa quanto tempo durerà questa situazione". Il suo pensiero è per i genitori che vivono in Australia, e che non potrà rivedere molto presto. "L’idea che io non possa raggiungere i miei genitori per qualsiasi emergenza ovviamente mi intristisce, mi fa stare un po’ preoccupata".
Non si sente volare una mosca, è una Napoli molto diversa.
Nicholas Musto, italoaustraliano che al momento vive in Italia, scrive un sms in diretta da Brescia, da dove ascolta SBS Italian in streaming. 

"Purtroppo la situazione non è bella" scrive, "ma condivido le parole del Primo Ministro Conte quando dice che abbiamo fatto un grande passo finora, però la forza unita da parte di tutti noi ci aiuterà sicuramente a superare questa difficoltà".

"Nonostante abiti da solo al momento, mi consola anche un po’ il fatto che noi qui in Italia siamo TUTTI nella stessa barca. Questa cosa non mi fa sentire così tanto solo. Mi dà un certo conforto", aggiunge Nicholas.

Come limitare l’ansia rispetto a familiari e amici che si trovano tanto lontani in un momento così delicato? Marco Zangari, psicologo del Coasit di Sydney, consiglia di appoggiarsi alla propria rete sociale, intensificando i contatti attraverso telefonate e social media. Ma evitando la sovraesposizione alle notizie: "Abbiamo bisogno di informarci ma il rischio è di farlo in maniera eccessiva, aumentando l’ansia".
Da ieri è come se la distanza con l’Italia fosse raddoppiata. C’è un senso di separazione molto ampio che può aumentare disturbi depressivi.
Molti italiani e italiane in Australia fanno già i conti con situazioni di incertezza legate al visto e al lavoro, ma questa emergenza amplifica per loro il senso di incertezza.

"Noi sappiamo che la psicologia dell'emergenza ci insegna che in questi casi i disturbi di ansia, dell'umore, legati allo stress, sono molto, molto elevati", spiega Zangari.

Secondo Zangari è essenziale mantenere abitudini sane e regolari, fare attività fisica, mangiare in modo equilibrato, evitare alcol e altre sostanze. Insomma mettere in atto quello che in inglese viene definito self care.

Nei casi più estremi è importante rivolgersi a servizi di counselling.

Valentina Gosetti ha anche deciso di mettersi in gioco con un'iniziativa di sostegno concreto. Da docente universitaria in congedo maternità, ha offerto tramite twitter servizi di lezioni online gratuite per studenti italiani che sono isolati a casa.
Comincio lunedì, e ci saranno lezioni anche dedicate ai bambini.
Non esclude che le tocchi fare lezioni tenendo in braccio il piccolissimo Robertino, ma spera di poter dare un sia pur piccolo sostegno a chi in Italia è chiuso in casa, in attesa di tempi migliori.

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