Proseguono le manifestazioni in molte città del Cile, nell'ambito della convocazione di uno sciopero generale realizzato da lavoratori, studenti, accademici, trasportatori e lavoratori portuali, tra gli altri. Durante la marcia nella capitale Santiago, si sono registrati alcuni scontri tra polizia e gruppi di manifestanti, con uso di idranti da parte delle autorità, ma incidenti sono stati registrati anche in altre città.
Oggi il Cile vive una profonda crisi sociale, scatenata dall'aumento di 30 pesos cileni del biglietto della metropolitana. Tuttavia, come recita lo slogan diventato famoso sulle strade di Santiago "non sono 30 pesos, sono 30 anni", e i dimostranti si riferiscono ai 30 anni di abusi a cui parte della popolazione sente di essere stata sottomessa nonostante nel paese sia tornata la democrazia. Il Cile è il paese che in Sud America ha maggiormente ridotto i tassi di povertà negli ultimi 30 anni, ma a costo di una profonda disuguaglianza sociale ed economica.

Anti-government protesters gather in Santiago, Chile. Source: AP
“Il cambio della costituzione e l'introduzione di modifiche sostanziali al sistema di pensioni, al sistema sanitario, al rafforzamento delle istituzioni pubbliche in generale, è un processo di trasformazione che richiederà non meno di un paio di anni. Non è possibile un cambiamento veloce perché anche quello potrebbe generare nuove tensioni sociali e politiche"
Secondo i dati OCSE oggi l'1% della popolazione detiene il 26,5% della ricchezza totale.
Abbiamo parlato della situazione con Octavio Avendaño, professore di scienze politiche e storia alla Universidad de Chile.




