"Prendere un caffè adesso è diventato un lusso", commenta ai microfoni di SBS Italian Tano Mozzo, proprietario di un bar nel CBD di Melbourne, che ammette che contenere i prezzi sta diventando sempre più complesso.
Una ricerca della Reuters ha riscontrato che il costo per produrre un panino con una bistecca in Australia negli ultimi due anni è salito di un sesto, aumento che combinato con gli aumenti delle bollette e la diminuzione delle spese non essenziali erode il margine di profitto del 10% tipico dell'industria.
Peggio ancora per i caffè: gli aumenti negli ultimi due anni sono ancora maggiori, di un quinto per il classico flat white.
Il risultato è un calo di vendite, con i clienti regolari che diminuiscono e i proprietari che iniziano a chiudere o vendere il business. E di questi circa un sesto purtroppo chiuderanno senza riuscire a trovare un acquirente per l'impresa.
"Tra il Covid, l'inflazione e la crisi sono costretta a chiudere perché non ce la faccio più", spiega Francesca Giglio, proprietaria di un locale a Sydney.
"Io sto lavorando completamente gratis da due anni, senza pagare a me stessa nessuno stipendio".
Abbiamo dedicato un dibattito al tema dell'impatto del taglio alle spese non essenziali sui bar e caffè, con alcuni addetti ai lavori e con il professor Fabrizio Carmignani, docente di economia alla Griffith University di Brisbane.